In una Sala Panini gremita, si è svolta ieri sera una conferenza – nell’ambito degli eventi collaterali della mostra “Il ducato di Maria Luigia al centro della politica internazionale”, in corso a Palazzo Galli – relativa al Congresso di Vienna e a come lo stesso cambiò l’Europa. La serata é stata introdotta dal Presidente del Comitato esecutivo della Banca Sforza Fogliani che ha ringraziato Carlo Emanuele Manfredi e Graziano Tonelli (Direttore dell’Archivio di stato di Parma) per la disponibilità dimostrata nei confronti della Banca per l’organizzazione della mostra, ricordando poi i prossimi eventi collaterali. Il Presidente ha concluso il suo intervento ripercorrendo le tappe delle tre visite ufficiali nel piacentino di Maria Luigia, moglie di Napoleone. Graziano Tonelli ha tracciato un disegno preciso della figura della duchessa, partendo dalla sua vita privata (accennando anche ai suoi tanti acciacchi fisici) per concludere con il suo ruolo di donna di potere (sua l’iniziativa per la costruzione del primo bagno termale a Tabiano). Marzio Dall’Acqua ha ricordato le varie fasi che hanno preceduto gli accordi presi dalle principali potenze europee in seno al Congresso di Vienna, che avevano lo scopo di ridisegnare la carta dell’Europa e ripristinare l’Ancien régime dopo gli sconvolgimenti apportati dalla Rivoluzione francese e dalle guerre napoleoniche. In dipendenza di tali accordi, tra gli altri, i Ducati di Parma e di Piacenza vennero assegnati a titolo vitalizio a Maria Luigia d’Austria ed alla sua morte, nel 1847, il territorio dei Ducati tornò ai Borbone di Parma che avevano mal tollerato di essere spodestati del loro territorio in favore di Maria Luigia. Guastalla venne, dal canto suo, annessa al Ducato di Modena. Il tutto come previsto dall’Atto finale del Congresso di Vienna.
La conferenza si è conclusa con l’intervento di Giovanni Godi, il quale ha concentrato il suo intervento sull’asportazione delle opere d’arte del Ducato ad opera di Napoleone, avvenuta dopo il Congresso di Vienna. In quel periodo si assistette, difatti, ad un vero e proprio depredamento dei capolavori italiani, in particolare di quelli del Ducato, che furono riconsegnati dagli Austriaci alla duchessa Maria Luigia. Prima di salutare i presenti, il Presidente Sforza Fogliani ha omaggiato i tre relatori con alcune pubblicazioni edite dalla Banca.