Nell’ambito delle Manifestazioni Antoniniane 2018, Spirit Gospel Choir terrà un concerto a ingresso gratuito presso la Basilica del Santo Patrono giovedì 28 giugno alle ore 21.00. Da molti anni ormai, riprendendo una antica tradizione, il periodo che immediatamente precede il giorno del Santo Patrono di Piacenza, il 4 luglio, la città ricorda questa figura ancora molto amata e molto sentita con diversi giorni di celebrazioni, occasioni per riunirsi a riflettere e fare festa insieme, nell’idea di tornare a sentirsi prima di ogni altra cosa Comunità. Proprio con questo intento, in concomitanza con le manifestazioni 2018, il parroco di S. Antonino don Giuseppe Basini ha chiesto a Spirit Gospel Choir, il coro di ben cinquanta elementi guidati dal direttore Andrea Zermani, di tenere un concerto nella Basilica che porta il suo nome.
“Siamo onorati di tornare in un luogo così affascinante e ricco di storia non solo per i piacentini, in virtù di tutte le memorie che lì vi sono custodite e di tutte le vicende che vi si sono succedute, ma più in piccolo anche per la storia del nostro gruppo”, racconta con emozione il direttore Zermani.
Proprio allo scopo di raccogliere fondi per il restauro dei chiostri della Basilica, il coro tenne uno dei suoi primissimi – se non il primo in assoluto – concerti nell’autunno del 2012. E ancora, nella Basilica stessa il coro ebbe modo di esibirsi in diverse circostanze, tra cui forse la più cara per la memoria dei coristi è stata quella in concomitanza con l’apertura della 10° edizione del Piacenza Jazz Fest.
Tanti bellissimi ricordi quindi e un forte legame quello che lega il Santo Patrono e il coro Gospel, che si rinnoverà grazie a questo concerto, che vuole unire, nelle sue intenzioni, il momento della profonda riflessione e della profonda spiritualità che il Gospel porta con sé, soprattutto per come lo intende Spirit, a quello della festa e della speranza, di cui sono pervasi tutti i canti in programma nel corso della serata.
“Siamo stati da poco ospiti in una Chiesa Evangelica africana di Piacenza, accolti con molto entusiasmo, e abbiamo condiviso momenti di preghiera e di canto con questi fratelli, che noi sentiamo accomunati sotto il segno del Gospel.” racconta sempre Zermani. “Speriamo di portare così un segno concreto di vicinanza e di dialogo, sapendo che non è una strada semplice ma che abbiamo un terreno comune di confronto molto forte in cui crediamo.” E questo linguaggio, come spesso accade, passa dalla musica.