La notizia delle educatrici accusate di maltrattamenti nei confronti dei bimbi iscritti all’asilo di via Farnesiana aveva suscitato reazioni molto dure da parte della comunità piacentina e non solo. Sdegno che in molti casi si è concretizzato in messaggi (i cosiddetti post) a corredo delle notizie condivise sui social network. Molti dei commenti hanno assunto una tinta particolarmente fosca, ammantata di minacce e insulti particolarmente gravi: offese e ingiurie che, pare, avrebbero raggiunto anche persone iscritte a Facebook colpevoli solo di avere gli stessi nomi e cognomi delle due insegnanti finite nella bufera.
Il linciaggio digitale ha assunto dimensioni tali da spingere le forze dell’ordine a compiere accertamenti: sarebbero decine le persone indagate, accusate di aver esagerato con gli insulti on line. Le ipotesi di reato vanno dalla diffamazione alle minacce.
Le due insegnanti di 53 e 30 anni erano state arrestate per maltrattamenti nei confronti di alcuni bimbi iscritti all’asilo Farnesiana dove le due donne lavoravano. Il gip Giuseppe Bersani aveva convalidato l’arresto lo scorso 29 maggio, ma allo stesso tempo aveva disposto per entrambe la scarcerazione.
I comportamenti che hanno portato all’arresto delle due donne sono stati documentati mediante telecamere nascoste installate dai carabinieri all’interno dell’aula dove le imputate avevano l’incarico di sorvegliare e assistere una quindicina di bambini di età compresa tra i 12 e i 18 mesi. In particolare si parla di insulti, schiaffi e strattoni: in un caso una delle due donne è ripresa mentre solleva per una caviglia un bambino alzandolo letteralmente da terra.