Maltempo. Il presidente della Regione Bonaccini ha inviato al Governo la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale

La Regione ha chiesto formalmente il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale per le eccezionali avversità atmosferiche che hanno colpito le province di Ferrara, Modena, Ravenna, Reggio Emilia, Parma e Piacenza dal 25 al 29 giugno e l’11 luglio scorsi.

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Dopo i sopralluoghi svolti dai tecnici del Dipartimento nazionale di Protezione civile nei giorni scorsi, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha inviato la richiesta al presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni, e al capo Dipartimento della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio. La richiesta (formulata ai sensi dell’articolo 5 della legge 225/92) riguarda l’assegnazione di mezzi e poteri straordinari per effettuare con urgenza gli interventi necessari e ripristinare le normali condizioni di vita nelle province interessate.

L’intervento nelle giornate di emergenza e i danni
Per fare fronte agli episodi meteorologici estremi, le Forze dell’ordine, le strutture operative, il volontariato di protezione civile hanno operato in sinergia con i Comuni, le strutture tecniche regionali e le Prefetture. A giugno ci sono stati complessivamente 1.300 interventi delle squadre dei vigili del fuoco, di cui 850 nelle sole giornate del 28 e 29 giugno; circa 470 gli interventi per l’evento dell’11 luglio. 40 le squadre di volontari di protezione civile coinvolte (120 persone).

Secondo una prima stima, derivante dalle segnalazioni e dai sopralluoghi effettuati finora, i danni sul patrimonio pubblico per il maltempo del 25-29 giugno ammontano a 3,4 milioni di euro (per il ripristino della viabilità interrotta, la rimozione di rami e alberi, interventi per coperture divelte, illuminazione e semafori ecc.). E’ ancora in corso la quantificazione dei danni che si sono verificati l’11 luglio.

Gli eventi meteo
Tra il 25 e 29 giugno 2017 una serie di perturbazioni ha attraversato l’Emilia-Romagna producendo temporali e fenomeni associati (violente raffiche di vento e grandinate) molto intensi, in particolare il 26 giugno nel modenese e il 28 nel ravennate: a Marzaglia, vicino Modena, si è registrata una burrasca fortissima con vento fino a 96 km all’ora; il vento ha toccato i 90 km/h anche nel capoluogo ravennate e la burrasca ha investito l’area costiera dei lidi, coinvolgendo anche il ferrarese. A Comacchio un cittadino è morto dopo essere stato travolto da un ramo staccato dal vento.

Ravenna i forti venti associati ai temporali hanno fatto cadere centinaia di alberi che sono stati completamente abbattuti o spezzati. Le località più colpite sono state Ravenna città, Lido Adriano, Punta Marina e Marina di Ravenna. Si sono registrate pesanti ripercussioni sulla viabilità del capoluogo, con tutti i principali assi stradali statali, oltre alle strade cittadine, interrotti fino al mattino seguente; interrotte temporaneamente anche molte utenze e servizi per i danni alle linee elettriche, telefoniche e ferroviarie; ingenti danni ad edifici pubblici, privati e ad attività produttive, soprattutto campeggi e stabilimenti balneari sulla costa. Nel solo territorio di Ravenna ventidue persone hanno riportato traumi non gravi.

Il maltempo di giugno ha interessato anche le province di Ferrara (in particolare Comacchio, Codigoro, Copparo, Ferrara città e Goro), Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Modena.

L’11 luglio si è verificato il passaggio di ulteriori temporali, che si sono formati ad ovest di Piacenza e nell’arco di poche ore hanno attraversato tutta la regione fino alla costa. Il sistema temporalesco ha prodotto grandinate e forti raffiche di vento, causa principale dei tanti alberi divelti e dei danni ad abitazioni e infrastrutture. Si sono generate anche due trombe d’aria: nella bassa Parmense, a San Secondo, con danni ad una ventina di abitazioni, stalle e attività produttive e sull’Appennino Reggiano, a Toano, dove il vento ha scoperchiato alcune abitazioni, poi evacuate. Danni puntuali da vento forte, grandinate e cadute di alberi sono stati registrati anche nelle province di Ferrara, Modena, Ravenna e Piacenza.