AGGIORNAMENTO – I Lupi Biancorossi, i supporter della Lpr Volley, pronti a un sit in per chiedere una pronta soluzione alla questione del Palabanca. Lo scrivono in una nota in cui danno appuntamento a tutti i tifosi per domani mattina, domenica 2 luglio, alle 11 davanti al palazzetto dello sport di Le Mose.
#unlucchettoperilvolley: il nostro hashtag, la nostra voglia di continuare a sognare. Sì, perché noi Lupi Biancorossi non ci arrendiamo e vi diamo appuntamento a domani mattina alle 11 davanti al Palabanca. Palabanca chiuso, sigillato con un lucchetto che noi vogliamo veder rimosso al più presto. Avete la nostra stessa voglia di vederlo pieno di tifosi e passione? Allora portate… un lucchetto per il volley! Vi aspettiamo con maglietta, sciarpa e proprio un lucchetto. Già, quel lucchetto che adesso ci divide dalla nostra squadra diventerà il simbolo della nostra battaglia. Non mancate!
Il Palabanca è stato chiuso e ora la Lpr Volley dovrà recuperare i propri “effetti personali” e lasciare liberi i locali. Questa mattina, sabato 1 luglio, dirigenti comunali si sono presentati all’impianto di Le Mose, hanno cambiato le serrature e messo i lucchetti ai cancelli. Questo dopo che il bando per la gestione della struttura è andato deserto: ora dunque il Palabanca, di proprietà del Comune, non è gestito da nessuno e nessuno ha diritto di accedervi e di utilizzarlo. Lpr compresa.
In merito alla gestione del palazzetto dello sport, i Lupi Biancorossi, supporter della Lpr Volley, scrivono al sindaco Patrizia Barbieri: “Siamo i Lupi Biancorossi, la tifoseria organizzata della Lpr Volley Piacenza. Le scriviamo per esprimere tutta la nostra preoccupazione in merito alla questione relativa al Palabanca. Il privare la nostra squadra, la nostra città del suo palazzetto, infatti, rappresenterebbe un danno enorme. Trasferire la sede di tante nostre battaglie in un’altra città significherebbe allontanare il nostro sogno da tutti coloro che hanno sempre sostenuto e amato i colori biancorossi con passione viscerale, vera e autentica. Cambiare città, insomma, vorrebbe dire scrivere la parola fine ad una storia densa di gioie, amore e lustro per la città di Piacenza e i piacentini. Vista e considerata l’entità del problema siamo ovviamente disponibili ad un incontro. Nell’attesa di un suo riscontro le porgiamo i nostri più cordiali saluti”.