Piacenza rientra alla base dopo l’impegnativa trasferta austriaca che la ha vista strappare il pass agli Ottavi di Finale di CEV Cup sul campo dell’Hypo Tirol Innsbruck. Vinta la gara d’andata con un netto 3-0, alla LPR bastavano 2 set per mettere al sicuro il passaggio del turno ma Zlatanov e compagni non si sono risparmiati: in un’ora e mezza gli emiliani hanno fatto piazza pulita escludendo gli austriaci dalla seconda Coppa europea per importanza.
Un 3-1 prezioso per Giuliani che ha potuto vedere all’opera, negli ultimi 2 parziali, anche chi si allena con tanto impegno ma non trova spazio nelle gare ufficiali.
Tra i titolari grande prova di Parodi che, terminata la sfida in doppia cifra (17 punti, 1 ace, 3 muri ed il 68% in ricezione), si sta avvicinando a grandi falcate all’ importante presenza in campo del periodo antecedente l’infortunio al ginocchio.
L’analisi di Giuliani
“Parto dagli ultimi due set – analizza Giuliani – devo dire che sono molto soddisfatto. L’unico neo è stato l’approccio nel terzo, dove siamo stati un po’ troppo permissivi e non abbiamo dimostrato determinazione, ma ci può stare, visto che in campo c’erano giocatori che si allenano tanto ma giocano poco in gare ufficiali”. Poi, relativamente al passaggio del turno Giuliani prosegue: “A noi importava chiudere subito il discorso qualificazione e lo abbiamo fatto senza particolari sofferenze. Soprattutto nel secondo set siamo stati bravi a prendere subito le misure agli avversari. Ho sempre detto che queste partite sono facili solo dopo che le hai vinte, mentre le stai affrontando mettono sul piatto tante insidie e, infatti, Innsbruck nel primo set ci ha messi alla prova rimanendo attaccata a noi fino a quota 18. Poi è stato tutto più facile”.
Ora la prossima avversaria vestirà i panni della serba Vojvodina NS Seme Novi Sad: la LPR negli Ottavi di CEV partirà nuovamente dalle mura amiche in una data ancora da definire tra il 30 gennaio e il 2 febbraio prossimo. Il match di ritorno, a Novi Sad, si disputerà invece tra il 14 ed il 16 febbraio.
