Secondo Condifesa di Piacenza, lo Stato è debitore nei confronti degli agricoltori piacentini di quasi 7milioni di euro e in generale, gli agricoltori dell’Emilia Romagna sono i maggiori creditori dello Stato italiano per il mancato versamento dei contribuiti per le assicurazione contro le calamità nelle campagne. Lo denunciano Asnacodi (Associazione dei Consorzi di Difesa) e Coldiretti, che ieri, mercoledì 30 maggio, hanno preso parte con una nutrita delegazione alla manifestazione davanti al Ministero delle Politiche Agricole in via XX Settembre 20 nella Capitale dove sono giunti agricoltori proveniente da tutte le regioni.
Da Piacenza erano presenti il presidente e il direttore di Condifesa, Gian Maria Sfolcini e Stefano Cavanna.
Secondo i dati di Asrecodi – afferma Coldiretti – lo stato è debitore nei confronti degli agricoltori emiliano romagnoli di oltre 100 milioni di euro, un quinto dei 500 milioni totali a livello nazionale. Il motivo di un debito così alto – spiega Coldiretti regionale – è l’alta qualità delle produzioni emiliano romagnole che comportano premi molto elevati: ogni anno, infatti, vengono assicurati prodotti per un capitale assicurativo superiore a 1,3 miliardi.
Nel Piacentino – secondo Condifesa – il debito dello Stato è di 6milioni e 762mila euro, di cui la maggior parte, oltre a 6 milioni, dovuta per i vegetali.
“Il Ministero deve – afferma Cavanna – importanti risorse ai nostri agricoltori. Condifesa ha dato agli agricoltori la possibilità di rimandare i pagamenti in attesa dell’erogazione dei contributi statali. Questa grave inefficienza della macchina pubblica comporta comunque un costo agli agricoltori, un vero e proprio spreco di soldi, per la maturazione degli interessi passivi”.
“Dai Consorzi e dai Caa – commenta infine Sfolcini –è stato fatto il possibile, la protesta è la conseguenza del continuo mancato rispetto degli impegni da parte dello Stato”.