“Licenziati dalla GLS trentadue facchini iscritti a Usb. Vogliono fermarci”

Licenziati dalla GLS trentadue facchini iscritti a Usb. Vogliono fermarci”. Il 29 gennaio sono state consegnate a 38 lavoratori di GLS 32 lettere di licenziamento e 6 di sospensione. “Tale inedito provvedimento si configura come un licenziamento disciplinare collettivo” commentail sindacato Usb.

Il comunicato del sindacato Usb

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Il contesto nel quale tali atti avvengono è quello in cui 3 militanti di USB vengono aggrediti con tirapugni e pistola al peperoncino. La “colpa” dei nostri iscritti è di essersi mobilitati contro il clima di violenza, e aver scioperato per rivendicare sicurezza nel posto di lavoro.

La risposta del loro datore di lavoro è stata l’invio di circa 200 lettere di contestazione disciplinare in circa 15 giorni. Alla fine senza nemmeno rispettare l’iter procedurale, con l’obbiettivo di forzarlo, è arrivato il licenziamento.

Occorre specificare che il datore di lavoro in questione, SEAM srl, ha comunicato l’intenzione di cessare l’appalto presso GLS di Piacenza. Ne deriva il rischio del non assorbimento di tutto il personale in oggetto da parte del subentrante come previsto dall’art. 42 comma 9 del CCNL di categoria.

E’ palese il tentativo da parte dei padroni della logistica di colpire il sindacato e le lotte dei facchini. Lotte che in questi anni hanno fatto emergere le illegalità e lo sfruttamento che si celano nel mondo della logistica. Parimenti hanno portato diritti e dignità al lavoro.

Sono i fatti a dimostrare che la campagna di criminalizzazione dei facchini ha come unico obbiettivo quello di riportare indietro le lancette della storia. Li vogliono ancora schiavi e sottomessi.

USB ha avviato un percorso di mobilitazioni. Domani presidio alle ore 10.30 davanti alla Prefettura, attivi dei delegati venerdi a Milano e sciopero nazionale della logistica.

Le lotte non si arrestano e non si licenziano, le lotte continuano