In merito all’ormai controversa vicenda del trasloco del centro culturale islamico in zona Cà Verde, arriva una nuova presa di posizione della Lega Nord di Borgonovo, che si schiera apertamente al fianco degli imprenditori che recentemente hanno attaccato l’amministrazione comunale: “Le esigenze degli artigiani di quella zona – dicono gli esponenti del Carroccio in una nota – non sono state adeguatamente considerate dall’attuale amministrazione comunale”. Uno dei punti più dibattuti riguarda i requisiti dell’associazione islamica. Se essa non avesse le carte in regola, infatti, non potrebbe godere di particolari vantaggi che le permetterebbero di stabilire la propria sede in qualunque edificio, indipendentemente dalla sua destinazione urbanistica. Su questo argomento, la posizione della Lega Nord è netta: “ Il centro culturale islamico non possiede assolutamente i requisiti necessari per essere catalogata come APS e per poter quindi beneficiare della legislazione di favore riservata a tali associazioni. Alla richiesta dei requisiti infatti – dicono i militanti – il responsabile del centro islamico ha presentato solo un foglio contenente attività di vario tipo, senza fornire alcun elemento in grado di provare la veridicità delle sue affermazioni”.
Tra le attività poste in essere dal centro si può leggere “festa del sacrificio con distribuzione di bevande, dolci e doni”, “organizzazione del Ramadan con distribuzione di cibi e bevande tradizionali” e “corso di arabo per bambini”.
“Come si può notare – attacca il carroccio – queste non sono attività di promozione sociale, proprio perché l’attività prevalente del centro è quella di praticare e propagandare il culto islamico: il Sindaco deve immediatamente chiedere la cancellazione di questa associazione dall’albo regionale delle APS, dato che non ha alcun diritto ad esservi iscritta”.
Un’altra questione sollevata dagli imprenditori riguardava i sistemi di video sorveglianza, di cui essi lamentano la carenza soprattutto per l’orario notturno. La notte infatti, lamentavano gli artigiani, la zona diventa “terra di nessuno”.La Lega Nord si focalizza anche su questo punto: “Il programma elettorale parla chiaro: il sindaco si è impegnato in questo mandato a ripristinare le telecamere guaste e ad implementarne di nuove, connesse con le forze dell’ordine e in grado di leggere le targhe degli autoveicoli. Prometteva anche di stipulare convenzioni con servizi di vigilanza privata per garantire ai cittadini un accesso scontato al servizio. Perché sindaco (che detiene la delega alla sicurezza) e giunta non hanno rispettato gli impegni presi in campagna elettorale?” – chiedono i militanti.
“Se queste sono le loro intenzioni – attaccano – noi non ci stiamo: la sicurezza è fondamentale, non si possono prendere in giro i cittadini in questo modo; invitiamo il Sindaco a rispettare subito le promesse che aveva fatto prima delle elezioni”.
“Crediamo – concludono dal carroccio – che, in un momento così delicato per le imprese italiane, le richieste che provengono da questo mondo vadano considerate attentamente, anche alla luce del fatto che le imprese della Cà Verde offrono lavoro a più di cinquecento persone (senza appoggiarsi a cooperative) e sono tra i maggiori contribuenti del Comune”.