“Prioritario per la Categoria – afferma il SULPL – è il rientro nel contratto pubblico (art. 3 D.Lgs. n. 165/2001), al pari delle altre forze di Polizia ad ordinamento Statale, dei militari, dei Magistrati e Prof. universitari, dei VV.FF. e dei dirigenti della penitenziaria, con il riconoscimento di tutte le funzioni e qualifiche delle FF.OO. propriamente dette, quindi senza limitare le qualifiche di Polizia Giudiziaria, con la medesima formazione e con in dotazione i medesimi strumenti di autotutela da uniformare su tutto il territorio nazionale (troppe sono le città in cui gli Agenti della Poliza Locale non sono armati); abolire l’Aran, agenzia negoziale, e ritornare alla contrattazione con il Ministero della Funzione Pubblica, al fine di eliminare un carrozzone impressionante con costi altissimi per il pubblico impiego; come già avviene in Europa, anche in Italia bisogna ridurre le Polizie esclusivamente a due, una nazionale ed una locale con collegamenti diretti tra tutte le polizie onde avere uniformità di conoscenza e formazione, riduzione dei costi ed ottimizzazione delle risorse, con istituzione del numero unico 112 e raggruppamento sale operative. Occorre inoltre apportare modifica al decreto sicurezza nel quale dovrà essere inserita la polizia locale per dare operatività reale alla norma con più forza ai Sindaci”.
Sono queste le principali richieste emerse dall’incontro tra il Segretario Regionale Emilia Romagna del Sulpl, Paolo Sarasini e il Segretario Provinciale di Piacenza e Parma, Miriam Palumbo e i due candidati della Lega, Elena Murelli (proporzionale Camera nel collegio Piacenza-Parma-Reggio) e Pietro Pisani (uninominale al Senato nel collegio Piacenza-Parma provincia).
«Occorre ridare dignità al lavoro di chi indossa una Divisa – ha dichiarato Pisani – e far crescere il senso di rispetto dei cittadini. Le polizie locali tutelano la sicurezza dei cittadini. Ci impegniamo a modificare la legge che organizza tutte le Forze dell’ordine. Questo è il nostro programma, che come dice Salvini, è basato sul buon senso».
Secondo Murelli, «occorre il coordinamento di tutte le forze dell’ordine per la sicurezza del territorio e delle persone. Gli agenti della Polizia locale sono proprio l’espressione di questa territorialità e il loro operato è necessario per un Comune, non solo per fare cassa con le multe».