L’assessore regionale alla sanità Sergio Venturi radiato dall’ordine dei medici

Sergio Venturi radiato dall'ordine dei medici

L’assessore alla sanità della Regione Emilia Romagna Sergio Venturi radiato dall’ordine dei medici. La decisione, riporta l’edizione bolognese del Resto del Carlino, è stata presa nella tarda serata di ieri. “È una decisione inconcepibile – ha commentato Venturi, presente davanti alla commissione – non tanto per me, ma perché manca di rispetto alla Giunta dell’Emilia-Romagna, istituzione che rappresento e di cui, di fatto, viene bocciata in maniera politica una delibera”. L’assessore preannuncia che farà appello contro la decisione del consiglio dell’Ordine.

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È stato lo stesso Venturi, a metà ottobre, ad annunciare di essere oggetto di un procedimento disciplinare per una delibera di due anni fa sulle competenze di infermieri e medici sulle ambulanze che consentiva la presenza a bordo dei soli infermieri specializzati, senza i medici.

 

Il presidente Bonaccini con l’assessore Venturi: “Da un Ordine professionale una decisione grave e inaudita”

“Una decisione molto grave e inaudita”, con la quale “un Ordine professionale giudica le scelte di un organo politico come la Giunta regionale”. Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, esprime piena solidarietà all’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, colpito ieri sera dalla massima sanzione prevista al termine di un procedimento disciplinare avviato dal presidente dell’Ordine dei medici di Bologna, Giancarlo Pizza, attivatosi in merito all’atto con cui la Direzione generale dell’assessorato alla Sanità, nel 2016, definì le indicazioni rivolte alle aziende sanitarie sul personale impiegato nell’attività di pronto soccorso.

“Innanzitutto- afferma Bonaccini- voglio dire che Sergio Venturi è, oltre che una brava persona, un ottimo assessore e lo ringrazio per essersi messo al servizio di questa Regione. Per questa ragione deve proseguire nell’importante lavoro che sta facendo”.

Dopodiché, il presidente della Regione si sofferma su tre questioni: “La radiazione è avvenuta da parte dell’Ordine per una violazione al proprio codice deontologico o per comportamenti e scelte come medico di Venturi? No, lo ha fatto processando il suo operato da assessore, per essersi permesso di proporre l’adozione di una delibera amministrativa che poi la Giunta, organo politico collegiale, ha adottato. Si tratta di un provvedimento molto grave, inaudito, a quanto consta senza precedenti nel suo genere, che indirizzandosi formalmente contro una singola persona colpisce in realtà in modo strumentale l’autonomia delle scelte di un organo politico-amministrativo”.

In secondo luogo, “l’operato di un assessore e di una Giunta, in democrazia, è sottoposto al giudizio dei cittadini (o eventualmente della Magistratura, se si registrano illeciti o irregolarità, ma il caso non ha nulla a che fare con questo), non di un Ordine professionale, a cui non compete certo il sindacato sulle scelte di un organo politico. Ho rispetto per tutti gli Ordini e per la loro autonomia ma ne pretendo altrettanta per l’istituzione che pro-tempore governo”.

Inoltre, “sono personalmente convinto che l’assessore Venturi vedrà riconosciute le proprie ragioni in relazione ad una decisione priva, a mio avviso, di qualsiasi basilare fondamento giuridico e potrà quindi ottenere giustizia nelle sedi proprie”. Come “presidente e come Giunta dell’Emilia-Romagna tuteleremo nel contempo, in tutte le sedi e in tutte le forme necessarie, la nostra autonomia e la nostra immagine, insieme a quella del Servizio sanitario regionale. La sanità dell’Emilia-Romagna non si lascia processare da chi, peraltro, nonostante guidi l’Ordine dei medici di Bologna, ha più volte espresso dubbi sull’obbligo vaccinale e sulla nostra legge regionale che ha aperto la strada a livello nazionale”.

“Nella giornata di oggi- conclude Bonaccini- l’assessore Venturi ha firmato a Palazzo Chigi, a nome di tutte le Regioni italiane, un accordo sulla parte sanitaria della legge di Bilancio all’esame del Parlamento. A dimostrazione della stima di cui gode presso tutti i suoi colleghi in Italia e del prestigio che la Regione Emilia-Romagna ha quando si discute di Sanità”.

Rancan (Lega): “Dimissioni subito. Venturi abbandoni la giunta regionale, come lui responsabile di una figuraccia epocale”

Le invoca il consigliere regionale della Lega Matteo Rancan in seguito alla radiazione di Sergio Venturi, assessore alla Sanità dell’Emilia Romagna, dall’Ordine dei medici di Bologna. All’origine del provvedimento disciplinare emesso ieri sera contro l’esponente della giunta Bonaccini, che esercita anche la professione di medico, vi è una delibera di giunta approvata nel 2016. L’atto, che aprì un contenzioso con l’ordine professionale, definiva le competenze del personale sanitario sulle ambulanze, consentendo la presenza dei soli infermieri a bordo.

«Incapace di confrontarsi, al pari di tutto l’esecutivo – denuncia Rancan -, Venturi ha ignorato la nostra richiesta, fattagli pervenire in Assemblea legislativa, di impiegare la massima prudenza per evitare uno scontro con la categoria dei medici. Nonostante fosse stato avvertito che una rottura non avrebbe portato a nulla di buono, l’assessore ha proseguito sulla propria linea. Ed è così che la delibera ha creato inoltre una frattura fra medici e infermieri, due categorie professionali che devono agire in sinergia per il bene della collettività. Chi veniva a Piacenza ad insegnare come funziona la sanità, ora faccia un passo indietro».

 

Tagliaferri (FdI): “L’assessore Venturi si dimetta e Bonaccini ritiri la delibera incriminata”

Il procedimento disciplinare aperto dal presidente dell’ordine dei medici di Bologna contro l’assessore Sergio Venturi per un atto che lui ha proposto e che è stato adottato dalla Giunta regionale, oggi culminato con la radiazione dell’Assessore regionale dall’ordine dei medici, boccia politicamente la delibera regionale sull’Emergenza riportando di stretta attualità le carenze del servizio 118 in Emilia-Romagna.

Secondo quanto a suo tempo denunciato dall’Ordine dei Medici di Bologna, per il rispetto del dettato del Decreto Ministeriale n. 70 del 02/04/2015 in Emilia-Romagna dovrebbero essere operativi all’incirca 74 mezzi di soccorso avanzato (MSA), ovvero ambulanze, quindi molti di più di quelli presenti.

Per poter garantire una piena operatività assistenziale, che possa tener conto sia degli elementi organizzativi certi (ferie e turnazioni con riposo 11h degli addetti), che degli imprevisti, risulterebbe necessaria la disponibilità di 6 operatori medici per ogni ambulanza, con un rapporto ottimale di 1 Mezzo di Soccorso Avanzato ogni 60.000 abitanti per un territorio non superiore ai 350 km² di ampiezza al netto degli specifici correttivi orogeografici per la copertura ottimale delle aree difficoltose.

In definitiva, nell’intera regione, in ottemperanza al decreto citato dovrebbero essere operative almeno altre 32 ambulanze, con medico a bordo, soprattutto alla luce della riduzione dei presidi ospedalieri.

La Giunta Bonaccini, a fronte dell’insufficiente dotazione operativa “medicalizzata”, piuttosto che reclutare ed assumere nuovi medici da dedicare al servizio di emergenza su gomma, ha approvato nuove linee guida con le quali sono state assegnate ad operatori sanitari non medici, cioè infermieri, funzioni “borderline” rispetto ad atti di stretta competenza medica.

Ne risulta che in caso di dubbi emergenziali senza ausilio diagnostico l’infermiere è costretto a cavarsela – e con lui il paziente – con le procedure standardizzate delle tabelle di algoritmi a disposizione dello stesso.

Evidentemente le priorità della Giunta Bonaccini sono ben altre. Vanno dagli sportelli gratuiti per l’assistenza agli extra-comunitari, al potenziamento dell’aborto facile con la pillola del giorno dopo, passando per l’acquisto di gameti all’estero per sostenere l’eccellenza della fecondazione eterologa! Ovviamente possedere una sanità “così avanti” ha un costo. Ecco dunque che i soldi li si recupera dal taglio dei punti nascita, così come dal 118. A farne le spese l’eccellenza che era la nostra sanità. Questo è il segno più tangibile dell’ormai incolmabile divario che si è aperto fra questa Giunta e il comune sentire della comunità regionale.

Concludendo, nella indubbia consapevolezza dello scrivente che il codice deontologico e la deontologia medica sono emanati nell’interesse del corretto agire medico nell’interesse del paziente e del rapporto di cura nel rispetto della legge, riterrei doveroso che l’Assessore Venturi presentasse le proprie dimissioni e che la Giunta Bonaccini provvedesse immediatamente a revocare la propria deliberazione, a beneficio dei pazienti, dei loro familiari e di chi nel 118 lavora.