L’artista che venne da Pordenone: “Perché Piacenza è sempre stata crocevia di strade e pellegrini” – FOTO e AUDIO

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Giovanni Antonio de’ Sacchis (così si chiamava l’artista nato a Pordenone nel 1483 e morto a Ferrara nel 1539) affresca la cupola di Santa Maria di Campagna tra il 1530 e il 1535, dopo che nel 1522 aveva terminato il ciclo di affreschi dedicati alla Passione di Cristo nella cattedrale di Cremona e – siamo nel 1529 – affrescato la cappella Pallavicino a Cortemaggiore, in provincia di Piacenza.

La cupola della Basilica piacentina è, a parere di Vittorio Sgarbi, “l’opera forse più importante del Pordenone, in puro stile michelangiolesco”. Il de’ Sacchis non porta però a termine il ciclo di affreschi della cupola; lesene, tamburo e pennacchi sono affidati a Bernardino Gatti, detto il Sojaro. Pordenone realizza altre importanti opere in Santa Maria di Campagna: la cappella di Santa Caterina (1530-1532), la cappella della Natività o dei Magi (1532-1536), Sant’Agostino (1535). La Salita si pone come obiettivo la valorizzazione di Santa Maria di Campagna come “crocevia di artisti”.

Oltre ai lavori del Pordenone, infatti, sono presenti opere di Guercino, Ignazio Stern, Antonio Campi, capolavori che ispirarono Luigi Miradori, detto il Genovesino, vissuto a Piacenza tra il 1632 e il 1635. L’evento – così concepito – s’inquadra in un contesto scientifico unitario con Piacenza cro-cevia di pellegrini, mercanti e banchieri: un crocevia a più titoli che la Banca di Piacenza valorizzerà negli anni a venire.

“La manifestazione nasce da un’idea di Ferdinando Arisi che per primo mi parlò del camminamento che lui utilizzava per portare gli studenti dell’istituto d’arte Gazzola a studiare la prospettiva degli affreschi pordenoniani. Ora lo abbiamo recuperato così tutti potranno salire”. A svelare l’origine dell’evento Salita al Pordenone è il presidente del Comitato esecutivo della Banca di Piacenza, Corrado Sforza Fogliani nel corso della conferenza stampa di presentazione della Salita al Pordenone (progetto di valorizzazione di Santa Maria di Campagna, dal 4 marzo al 10 giugno) che si è tenuta in Sala Ricchetti, presso la sede centrale di via Mazzini. Sforza Fogliani – dopo aver ringraziato Cristina Bonelli e Roberto Tagliaferri, coordinatori del comitato organizzatore della manifestazione – ha ricordato il retroterra scientifico della Salita.

“Piacenza è sempre stata crocevia di strade, quindi di pellegrini, mercanti, banchieri e Santa Maria di Campagna è stata crocevia di artisti. Non c’è centimetro della Basilica – ha rimarcato Sforza – che non sia affrescato o dipinto”. Il presidente del Comitato esecutivo ha espresso “soddisfazione” per la nascita della sinergia con la Salita al Guercino, grazie all’accordo con la Diocesi di Piacenza che consentirà (dal 7 aprile) uno scambio di riduzioni del prezzo dei rispettivi biglietti. Sforza Fogliani ha poi ricordato che “la BANCA DI PIACENZA riversa sul territorio piacentino 40 milioni all’anno esclusi i finanziamenti” e che “l’evento Salita al Pordenone non beneficia di contributi pubblici e non distoglie fondi della comunità da altri fini più congrui, specie in tempi di crisi”.

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