“L’anti Landini in gara per guidare la Cgil”, sul Foglio il ritratto del piacentino Vincenzo Colla

Maurizio Landini

“I piedi ben piantati in terra e lo sguardo globale: non stava descrivendo una creatura mitologica Vincenzo Colla, uno dei due uomini (l’altro è Maurizio Landini) che a inizio 2019 si troverà in campo per sostituire Susanna Camusso alla guida della Cgil. Stava descrivendo, Colla, il sindacato dei suoi sogni. E però quell’immagine dice molto di lui, emiliano solido dall’accento bersaniano (non soltanto nel senso della cadenza piacentina, ché Colla non ha mai nascosto la stima per i transfughi ex Pd”. Inizia così l’articolo che la giornalista Marianna Rizzini dedica sul Foglio al piacentino Vincenzo Colla. Articolo che anche la Banca di Piacenza riporta sul proprio sito web.

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“Antipopulista, nemico della disintermediazione ma non dell’innovazione, né demonizzatore delle grandi opere” lo descrive Rizzini “redistribuire il lavoro è il suo mantra, nuotare la sua valvola di sfogo. E la manovra gialloverde è il “cammino del gambero”.

Nato ad Alseno di Piacenza nel 1962, Vincenzo Colla ha iniziato la propria esperienza sindacale nel 1980 come delegato di un’azienda metalmeccanica ed è entrato nella segreteria provinciale della Fiom di Piacenza nel 1985. Due anni dopo è stato eletto segretario generale della stessa categoria e nel 1996 è diventato segretario generale della Cgil piacentina. Nel 2002 è passato nella segreteria della Cgil Emilia Romagna, in cui ha diretto il Dipartimento organizzazione per otto anni. Dal 5 luglio 2010 è Segretario Generale regionale, carica che è stata confermata nel corso del XI Congresso Regionale, tenutosi a Riccione nel marzo del 2014. Il 29 novembre 2016 è stato eletto nella segreteria nazionale della Cgil.