L’Anpi ricorda il partigiano Giannino Bosi, convegno a palazzo Nasalli Rocca

Sabato 16 dicembre, a partire dalle ore 10 presso le Serre di Palazzo Nasalli Rocca in via Gregorio X n. 9, Piacenza ospita un interessante convegno a ricordo della figura del piacentino Giannino Bosi, partigiano medaglia d’oro al valor militare della Resistenza friulana, e della sua compagna Jole de Cillia, come lui caduta in combattimento durante il grande rastrellamento nazista dell’inverno del 1944 sulle montagne del Tagliamento.

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La sezione cittadina “Medina Barbattini” dell’ANPI insieme all’Istituto di Storia Contemporanea di Piacenza (ISREC) e in collaborazione con l’ANPI di Udine propone il contributo di tre importanti storici friulani, Alberto Buvoli, Flavio Febbroni e Monica Emmanuelli del’Istituto Friulano di Storia del Movimento di Liberazione che tratteggeranno queste due importanti figure di partigiani, centrali per il loro ruolo durante la resistenza e per l’impronta indelebile che hanno lasciato nella memoria collettiva del movimento di liberazione friulano. La memoria piacentina di Giannino Bosi, di cui l’8 dicembre 2017 è ricorso il 73mo anniversario della morte, sarà affrontata dall’on. Nanda Montanari, attraverso il ritratto della figura della madre del partigiano, Virginia Galletti, e dei suoi sforzi per perpetrare la memoria del figlio scomparso.
Nonostante sia stato insignito della più alta onorificenza al valor militare, Giannino Bosi non è certo tra i partigiani piacentini più spesso ricordati, proprio a causa del fatto di aver svolto la sua attività lontano da Piacenza. Studente universitario legato alle organizzazioni cattoliche, all’indomani dll’8 settembre fu tra i primi organizzatori della Resistenza sui monti tra il fiume Licenza e Tagliamento e all’interno delle formazioni garibaldine guidò una brigata che giunse ad avere fino a 17 battaglioni, rappresentando una delle figure più carismatiche del movimento di liberazione friulano. Sua compagna fu, appunto, Jole de Cillia, partigiana coraggiosa e protagonista del movimento di emancipazione femminile all’interno del movimento resistenziale friulano, onorata per il suo sacrificio con la medaglia d’argento al valor militare.