“Istituire un registro per la bigenitorialità e attivarsi per adottare apposito regolamento che ne disciplini l’utilizzo e la tenuta”. Lo chiede Gloria Zanardi, consigliere comunale.
“Il principio di bigenitorialità è il principio etico in base al quale un bambino ha una legittima aspirazione, ovvero un legittimo diritto a mantenere un rapporto stabile con entrambi i genitori, anche nel caso questi siano separati o divorziati, ogni qual volta non esistano impedimenti che giustifichino l’allontanamento di un genitore dal proprio figlio; sul minore non si può far ricadere la responsabilità di scelte separative dei genitori”.
“Il concetto di bigenitorialità o di genitorialità condivisa esiste da tempo in diverse discipline, ma per molto tempo veniva usato prevalentemente in riferimento alle famiglie unite; dopo la Convenzione sui Diritti del Bambino di New York, 20 novembre 1989, si è diffuso sempre di più il concetto che un bambino ha diritto ad avere un rapporto continuativo con entrambi i genitori, anche se i genitori si separano”.
“Occorre salvaguardare il diritto dei figli a fruire dell’apporto educativo e affettivo di entrambi i genitori, con i quali essi devono intrattenere rapporti equilibrati e continuativi e dai quali devono essere accuditi nella loro quotidianità, così come emerge dai principi della Costituzione e dalle prescrizioni del codice civile; un diritto soggettivo, permanente e indisponibile, legato alla persona del bambino a prescindere dai rapporti tra genitore e genitore”.
“Un registro presso l’ufficio Anagrafe comunale nel quale, per ciascun minore, saranno indicati gli indirizzi del padre e della madre a prescindere dalla residenza effettiva del bambino; questo per evitare che il genitore che non vive più a casa con il figlio sia escluso dalle comunicazioni importanti che lo riguardano e allo stesso tempo far sì che i bambini possano mantenere un rapporto costante con entrambi i genitori; al registro si dovrebbe comunque rendere possibile iscrivere i figli di tutti i genitori con residenze diverse, a prescindere dal fatto che siano separati o divorziati; la residenza del bambino resterà una sola, ma le comunicazioni che lo riguardano faranno riferimento ai due domicili indicati dai genitori”.
“In tal modo sia la mamma che il papà potranno essere sempre informati sulle questioni più importanti che riguardano i propri figli: dalla scuola alla salute fino alle attività ricreative; la creazione e l’aggiornamento di tale registro, infatti, consentirà a chiunque lavori con i minori nell’esercizio delle professioni socio-sanitarie e scolastiche di inviare ad ambedue i genitori copie delle suddette comunicazioni”.
“Il registro dovrà essere disciplinato da apposito regolamento e costituirà un segnale di attenzione e di civiltà nei confronti delle persone e delle famiglie chi si trovano in condizioni disagiate, ma soprattutto dei minori che troppo spesso subiscono passivamente, al fine di abbassare le conflittualità, eliminando squilibri legati all’essere o no genitore co-residente”.