Si è liberi per nascita? O la libertà è una conquista da raggiungere attraverso un percorso di progressiva autonomia e crescente responsabilità?
“Il dibattito sul tema dei limiti e delle regole, contrapposto all’idea di libertà e di assoluta flessibilità nell’educazione dei bambini e dei giovani, è da alcuni anni oggetto di grande dibattito, e rispecchia l’inquietudine degli adulti” sottolinea il prof. Daniele Bruzzone, docente di Pedagogia nella facoltà di Scienze della formazione della Cattolica di Piacenza. “Per questo abbiamo pensato di proporre un incontro sul tema dell’autonomia, che possa servire agli educatori, agli insegnanti e ai genitori, coinvolgendo una delle voci più autorevoli sul piano internazionale: il prof. Philippe Meirieu”.
Meirieu, emerito dell’Università di Lyon, è un pedagogista francese molto noto anche fuori dal suo Paese, che ha sempre coniugato l’impegno intellettuale con quello politico e istituzionale. Concetto cardine della sua pedagogia è che tutti sono educabili, nessuno escluso. Secondo Meirieu l’educatore non ha mai il diritto di gettare la spugna o di disperare. E’ il suo giuramento di Ippocrate.
Tra i suoi libri tradotti anche in Italia ricordiamo: I compiti a casa. Genitori, figli, insegnanti: a ciascuno il suo ruolo (Feltrinelli, 2013), Fare la scuola, fare scuola (FrancoAngeli, 2013), Lettera agli adulti sui bambini di oggi (Junior, 2011), Infanzia, educazione e nuovi media (Erickson, 2008).
Alla Cattolica di Piacenza Meirieu parlerà soprattutto dell’educazione alla libertà, uno dei temi affrontati nel suo ultimo libro appena tradotto in italiano: Pedagogia. Dai luoghi comuni ai concetti chiave (Aracne, 2018).
La formazione alla libertà, secondo Meirieu, è un lavoro complesso di cui deve farsi carico l’educatore per aiutare il ragazzo ad assumere progressivamente la responsabilità delle proprie azioni. La tentazione della rinuncia è dietro l’angolo, soprattutto oggi, in tempi di crisi del principio di autorità. Passare dall’autorità dogmatica e repressiva all’ “autorità che autorizza” e quindi fa crescere: ecco la sfida che Meirieu lancia agli educatori. Un atteggiamento educativo, dunque, che dà fiducia e incoraggia all’indipendenza, ma sa anche stabilire dei limiti. “Si tratta”, aggiunge Daniele Bruzzone, “di saper dire di no per permettere ai bambini e ai ragazzi di imparare a dirsi di no. Il senso dell’autonomia, infatti, non è vivere senza regole, ma sapersi autoregolare”. Una sfida difficile, ma a cui non ci si può sottrarre, in nome dei doveri che abbiamo nei confronti delle future generazioni.