Una delle forme di dono non materiali, più utili e preziose, è la narrazione. Donare una storia è un atto che permette a chi lo riceve di “evadere” nella conoscenza e nell’immaginazione assicurandosi un arricchimento che giova persino alla sua salute.
Un “alimento” per il corpo e l’anima che si è espresso al meglio ieri 4 ottobre 2017 a Piacenza durante “il circuito del dono- itinerari di lettura” evento promosso dalle Associazioni regionali del dono, Avis, Fidas, Admo e Aido per celebrare “il donoday 2017” istituito con Legge il 14 luglio 2015.
Un percorso a tappe effettuato a bordo di una corriera storica messa a disposizione dalla famiglia Provini, iniziato in piazza Duomo alle 17,30 con la presentazione di ADMO l’associazione promuove la donazione di midollo osseo, il cui trapianto è oggi l’unica cura contro molte malattie del sangue come leucemie, linfomi e mielomi. Il presidente provinciale Admo Mauro Malaspina ha iniziato leggendo una pagina tratta da “I doni” di Khalil Gibran, seguito dall’’ospite
Gaetano Rizzuto, giornalista, già direttore del quotidiano “Libertà” che ha proposto “E ritorno verso casa” di Silvia Cappuccino tratto dal libro “Storie di dono” a cura di Cinzia Migani, Laura Pacetti, Michela De Falco, Danila Guidi, Valerio Borgonuovo.
“Leggere una storia a qualcun altro o a un pubblico è un rito antico e magico – ha sottolineato la presentatrice Rita Nigrelli – Ogni storia raccontata porta e stimola nuove esperienze da condividere. La buona lettura permette a chi ascolta di godere di un mondo nuovo da condividere e a chi legge la gioia di chi dona.
La seconda tappa ha portato il gruppo al Teatro Municipale di Piacenza, accolti dalla direttrice della Fondazione teatri Vittoria Avanzi che aprendo le porte del teatro ha permesso ai visitatori provenienti da altre città di ammirare un gioiello di architettura neoclassica.
Dopo la presentazione dell’ AIDO associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule, il presidente regionale Stefano Cresci si è soffermato sulla lettera scritta da Benedetta Tobagi al padre Walter ucciso nel 1980 quando lei aveva solo 3 anni, tratta dal libro “Come mi batte forte il cuore”. Donare sangue deve essere un gesto volontario e gratuito. Non solo perché così è etico, ma anche perché solo così ci sono garanzie per la sicurezza del sangue donato. Chi dona il sangue per necessità, può essere indotto a mentire sulla sua salute. E così curiosamente la legalità passa anche dalla donazione di sangue. Un concetto espresso dall’ospite Robert Gionelli Delegato Provinciale CONI attraverso la lettura de “La città della gioia” di Dominique Lapierre
Lettori che leggono e donano una pagina di un testo che amano per condividerlo con chi ha voglia di riceverlo in luoghi insoliti ma significativi della città.
La terza tappa presso la piazzetta Dna dell’Ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza è stata dedicata a FIDAS, l’organizzazione con sede a Bologna, Ferrara, Ravenna e Parma che promuove una diffusa coscienza trasfusionale e coordinare la promozione del dono volontario, anonimo, gratuito e periodico del sangue e suoi componenti. Il presidente regionale Fidas Michele Di Foggia ha letto il racconto scritto da un volontario dell’Associazione avvocati di strada dal titolo
”La rabbia e il dono”. Il direttore dell’Ausl di Piacenza Luca Baldino ha accolto i partecipanti al circuito del dono e ha raccontato “la finestra” brano scritto dal salesiano Bruno Ferrero e tratto dal libro “Amico, amicizia, il senso della vita”
Il circuito del dono si è concluso in piazza Cavalli, davanti al Municipio alla presenza dell’assessore ai servizi sociali Federica Sgorbati. Quarta e ultima tappa con AVIS la più grande associazione di volontari italiani del sangue. In occasione del “Giorno del dono” ricorrenza istituita dal parlamento Italiano, in concomitanza con la festa di San Francesco d’Assisi, il presidente Regionale Avis Maurizio Pirazzoli ha scelto “Gli scritti” del Santo patrono d’Italia. Come si legge nell’Enciclica Caritas in veritate: il dono è un bene economico.
“Il mercato della gratuità non esiste e non si possono disporre per legge atteggiamenti gratuiti. Eppure sa il mercato sia la politica hanno bisogno di persone aperte al dono reciproco”. E’ una delle frasi tratte da “L’uomo che sapeva contare” di Malba Tahan letto da Patrizia Calza vice presidente della Provincia di Piacenza.
Con questo brano si è chiusa questa prima edizione del “Circuito del dono- itinerari di lettura “ con la soddisfazione degli organizzatori e il desiderio di riprovarci l’anno prossimo per affermare sempre più la cultura del dono. Donare come amare rappresenta la più alta espressione dell’umanità, il dono diventa così importante per chi lo dà e chi lo riceve, e si può esprimere in tanti modi: donando una parte di sé, donando il proprio tempo, un sorriso, un gesto, una parola e come disse Don Oreste Benzi “Non c’è nessuno così ricco che non abbia bisogno di ricevere, nessuno così povero che non abbia qualcosa da dare”Fo
Foto di Beba Gabanelli