Il governo cinese utilizza il calcio come ariete per effettuare grandi investimenti in Europa. Lo ha spiegato Pasquale Campopiano ex giornalista del Corriere dello Sport e oggi responsabile della social community del Milan. Lo scrittore è stato ospite dell’università Cattolica dove ha presentato il suo libro “#nerosurosso – così Berlusconi ha venduto il Milan ai cinesi”, il racconto di come il Milan è stato venduto ai cinesi.
“Dal punto di vista economico è un chiaro piano che loro hanno elaborato. Il presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping, usa il calcio per penetrare il mercato europeo. Conquista i cuori della gente per poi piazzare investimenti di rilievo. E’ un vero e proprio piano espansionistico”.
Sono processi finanziari spesso poco chiari, almeno questo emerge dal tuo libro.
“Loro sono molto misteriosi quando si tratta di parlare delle loro manovre finanziarie. L’Inter è stato acquisito con manovre più alla luce del sole, da un gruppo imprenditoriale potente, conosciuto e tracciabile. Per quanto riguarda il Milan, invece, c’è stato molto scetticismo perché ad acquistare la società sono stati broker finanziati da fondi offshore, quindi una situazione molto meno chiara. Meno chiara ma comunque non disprezzabile, perché comunque teniamo presente che si tratta di un’acquisizione conclusa con successo”.
Di fronte a processi finanziari così misteriosi, cosa spinge una società a vendere ai cinesi? Anche di fronte a casi come il Pavia, società acquistata da un gruppo cinese e poi fallita.
“Il caso del Milan è molto diverso da quello del Pavia, anche perché per la società rossonera si parla di un acquisto di quasi un miliardo di euro. E poi, sempre nel caso della società rossonera, teniamo presente che Fininvest voleva incassare denaro per chiudere dei bilanci in rosso con cui stava facendo i conti da ormai tre o quattro anni se non di più. Ciò che rimane da capire è se i cinesi ci sanno fare con il calcio: quello che sta accadendo ora è che gli italiani ci mettono il know how e loro ci mettono il capitale. Aspettiamo di vedere se questo binomio riuscirà a ottenere i risultati sperati”.
Ma i tifosi cosa dicono di queste cessioni?
“Ma sai, i Moratti, i Berlusconi, i Costantino Rozzi non ci sono più. I tempi sono cambiati. Oggi ci sono grandi gruppi imprenditoriali che gestiscono le società. Prendiamo la Juventus, società storica gestita da un gruppo che possiede i più importanti brand industriali italiani. Il presente è questo e credo che i tifosi lo abbiano capito e accettato. Alla fine, per i supporter quello che conta è la partita, il campo. Per i tifosi dell’Inter è importante che Icardi segni, per quelli del Milan che Kalinic faccia vincere le partite”.