In scena al Teatro Regio di Parma il capolavoro pucciniano La Bohème.
Si è trattato di uno spettacolo improntato alla tradizione. La Parigi dei bohémien ricostruita in un’immaginaria soffitta a vetri con vista sulla cupola di Montmartre era il teatro delle povere vicende dei protagonisti. La regia, opera di Francesca Zambello, ha accentuato la miseria umana della vicenda, accentuando gli aspetti di sofferenza e di pathos delle due coppie di amanti. Rodolfo e Mimì e Marcello e Musetta procedono parallelamente in un vissuto intrecciato di timore e tremore, di passione e di gelosia. L’intensità lirica è grande, il pubblico si commuove e la musica entra nell’animo dello spettatore.
Ricordiamo tutti gli interpreti: Mimì (Valeria Sepe); Musetta (Cinzia Forte); Rodolfo (Stefano Pop); Marcello (Sergio Vitale); Schaunard (Andrea Vincenzo Bonsignore); Colline (Dario Russo); Benoit (Marco Camastra); Alcindoro (Marco Camastra); Parpignol (Enrico Cossutta); Il Sergente dei doganieri (Roberto Scandura); Il Doganiere (Matteo Mazzoli); Il Venditore (Giovanni Gregnanin) e il coro dei bambini diretto da Martino Faggiani che ha incorniciato la vicenda.
L’Orchestra del Teatro Regio conosce i timbri decadenti cari a Puccini ed esalta ogni piccola sfumatura di emozioni e suggestioni.
Si tratta di un affresco modernissimo che Puccini ha saputo realizzare armonizzando le tinte di una tavolozza nuova e ardita. Artefice di questa meraviglia è stato il maestro Valerio Galli, abile concertatore e direttore di raffinata maestria.
Applausi e consensi per tutti.
Maria Giovanna Forlani