La Banca di Piacenza ha ricordato ieri sera, a Palazzo Galli, le figure di due piacentini il-lustri: Angelo Genocchi (a 200 anni dalla nascita) e Melchiorre Gioia (a 250 anni dalla nascita). Presentando la serata, il Presidente esecutivo della Banca Sforza Fogliani ha sottolineato il valore di ricordare i grandi che hanno fatto grande la nostra comunità evidenziando che volgersi al passato (e ad un passato come quello di Piacenza) costituisce uno stimolo per il futuro.
Il dott. Cesare Zilocchi ha ripercorso la vita di Angelo Genocchi, matematico, che si occupò di teoria dei numeri e fu il predecessore di Giuseppe Peano, noto a tutti come l’inven-tore del latino sine flexione, una lingua ausiliaria internazionale derivata dalla semplifica-zione del latino classico. Allo studioso – che insegnò a Torino e che venne anche nomi-nato senatore del Regno – è dedicata una vecchia via (già detta di Sant’Agnese) nella quale, all’inizio da via Roma, è stata scoperta una lapide ricordo, a cura del Comitato di Piacenza dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, in occasione del convegno del 1991.
Il prof. Nicola Pionetti, invece, ha tracciato il profilo di Melchiorre Gioia (al quale è dedica-to il Liceo classico di Piacenza), economista, politico e intellettuale italiano: uno dei primi studiosi ad applicare i concetti di Statistica alla gestione economica dei conti pubblici (ad esempio per le tasse, gabelle, e così via).
Al termine della serata, Sforza Fogliani ha salutato gli intervenuti ed ha omaggiato i relatori con preziosi oggetti griffati Banca di Piacenza.