Sabato 1 dicembre alle ore 21.00 al Teatro Trieste 34 va in scena “Mimes” della compagnia The Three Dots Company, mentre domenica 2 dicembre alle ore 16.30 spazio ai più piccoli. Per la rassegna dedicata all’infanzia, il Trieste 34 propone un altro pomeriggio dedicato ai bambini e alle loro famiglie.
Sabato 1 dicembre al Teatro Trieste 34: MIMES – The Three Dots Company
Mimes è la storia di tre mimi fuori dal comune e del loro bizzarro modo di vivere, una visual comedy che racconta la storia dei tre protagonisti attraverso l’arte del mimo e del clown. Una rappresentazione che mette in evidenza le assurdità della vita vera. I tre attori, anti-eroi, si trovano costantemente in conflitto, a causa delle loro differenti personalità. Inoltre i protagonisti mostrano il gioco del potere e della ribellione, attraverso duelli, pianti e risa. Di conseguenza è un conflitto che parte dalla loro nascita come spermatozoi, attraverso gag irresistibili.
Tra elementi di teatro nero, tecnica slapstick e suoni da cartone animato, i tre mimi danno vita ad un esilarante show comico senza limiti di linguaggio e il sapiente e ricercato uso delle luci, della musica e dei costumi fa di Mimes un momento perfetto anche dal punto di vista stilistico.
Con Mimes la compagnia mete in scena uno spettacolo universale. Tuttavia lontano dalle vecchie convenzioni, strizzando l’occhio alla cultura pop e tentando di dare nuova vita al personaggio del mimo. Perciò togliendolo dagli stereotipi, in poche parole una ventata d’aria fresca, una delizia per adulti e bambini.
E partendo da ciò che sosteneva Marcel Marceau, il padre dei moderni mimi, “Le parole possono dividere le persone, il mimo può essere un ponte tra di esse” i Three Dots Company dimostrano che in questo spettacolo è possibile anche il contrario.
The Three Dots Company nasce nel 2016, si compone di tre elementi, Mauro Groppo (Torino), Paolo Scaglia (Milano) e Samuel Toye (Londra). E’ una compagnia di teatro fisico, visual comedy e clown. Il loro spettacolo MIMES debutta al Camden Fringe di Londra nel 2017 riscuotendo gran consenso di critica e pubblico.
La missione della compagnia è quella di produrre spettacoli che possano essere universali e senza limiti di linguaggio.
Domenica 2 dicembre al Teatro Trieste 34, LA MONTAGNA DEI SETTE VETRI – Compagnia Tecnologia Filosofica
La Montagna dei sette vetri è tratto dall’omonima fiaba tradizionale piemontese. Narra la storia d’amore tra due giovani: un cavaliere, che passa il tempo a esplorare i suoi immensi territori, dei quali larga parte gli è sconosciuta, e una fanciulla. Una giovane che è anche una fata e che in quei territori si attarda con le sorelle per lavarsi e rinfrescarsi a un laghetto.
I due si incontrano, si innamorano e si sposano e non molto tempo dopo alla famiglia si unisce un bambino. Ma tutto si complica quando il sovrano del regno chiama i cavalieri alle armi. Dunque il giovane guerriero deve partire inaspettatamente, lasciando sola la moglie che piange la solitudine e la lontananza dal suo amato. La ragazza quindi decide di trasferirsi sulla montagna dei sette vetri con le sorelle. Dopo la guerra il cavaliere torna a casa ma non trova più la sua famiglia, disperato e solo, attraverso varie peripezie, riesce a ritrovarla.
La trasposizione teatrale della fiaba non è una semplice narrazione di un testo popolare, ma l’interazione tra arte visuale, musica e teatro, come l’unione tra tradizione e innovazione. La tradizione risiede nella scelta stessa di raccontare una fiaba, nel testo in rima, nella presenza di canto e strumenti acustici. L’innovazione nel video, sostituto dei più comuni burattini e marionette. Inoltre lo sguardo al futuro si pone anche nella musica, miscelata con elementi elettronici.
Avvolti dalle immagini proiettate, i due attori, come nella consuetudine popolare dei cantastorie, diventano di volta in volta narratori, musicisti, commedianti, burattinai. Tutto si unisce in un teatro d’immagine, che usa cartoni animati e giochi sonori, mettendoli accanto a fiaba e a musica. Un aspetto nato molto tempo tempo prima, ma ancora protagonista della vita infantile. Il risultato è un film d’animazione teatrale, uno spettacolo tecnologico, di matrice artigianale
La Compagnia Tecnologia Filosofica è in continua ricerca di un linguaggio che unisca più arti, per rendere la narrazione più vera e più coinvolgente.
Ulteriori approfondimenti sulle stagioni del Trieste 34.