Ius soli si, ius soli no. Nel dibattito sul diritto alla cittadinanza per gli stranieri nati in Italia, si è inserito anche Papa Francesco, affermando che «la cittadinanza va riconosciuta alla nascita». Alla segreteria provinciale della Lega Nord, però, questa dichiarazione non è andata giù. Il Carroccio infatti ribatte: «Regalare la cittadinanza è illogico e assurdo, tenendo conto delle emergenze migratorie, demografiche e terroristiche che stiamo vivendo».
«Con tutto il rispetto per l’autorità che rappresenta, Papa Francesco – come ha fatto giustamente in precedenza su eutanasia e unioni civili – non si preoccupi delle questioni politiche italiane», attacca la Lega Nord, «ma presti attenzione solamente alla spiritualità dei fedeli. È totalmente fuori luogo che una guida religiosa arrivi quasi ad impartire ordini ideologici alle istituzioni, appoggiando senza mezzi termini la proposta di legge del Partito Democratico».
Per il Carroccio le principali motivazioni che dimostrerebbero l’inadeguatezza dello Ius soli sono legate «all’obiettivo di compiere una sostituzione etnica della quale s’avvantaggerebbero soprattutto i partiti di sinistra, che potranno in questo modo godere di un nuovo e massiccio elettorato, nonché le multinazionali e i soggetti privati che lucrano sui fenomeni migratori, in quanto lo ius soli costituirebbe un vero e proprio fattore di attrazione per l’immigrazione».
«Non ci vengano a raccontare la favola dell’integrazione per impietosire l’opinione pubblica: in Paesi come Francia o Belgio, lo Ius soli ha evidentemente fallito. Gli stranieri, e in particolare i loro figli, spesso non nutrono un sentimento europeo, anzi, sono mossi da un forte rancore contro l’Occidente», prosegue la nota della segreteria provinciale della Lega Nord. «Interi quartieri di Parigi o di Bruxelles o di Marsiglia sono di fatto ghettizzati ed estranei ai meccanismi sociali dell’Europa. Non è avvenuta alcuna “integrazione”: in Francia, dove vige addirittura una sorta di doppio ius soli, le autorità hanno censito ben 15mila “radicalizzati”. Nel Regno unito, dove un bambino che nasce su territorio britannico anche da un solo genitore è automaticamente cittadino, si calcola che ci siano 23mila potenziali jihadisti. La gran parte di questi individui sono “francesi” o “britannici”, quindi non è possibile espellerli. Uno dei punti di forza dell’intelligence italiana invece, come ha confermato l’ex direttore del Sisde Mario Mori, è proprio quello di poter espellere più facilmente le persone pericolose».