l via 287 nuovi cantieri per opere di sicurezza territoriale e contro il dissesto in Appennino. Interventi programmati dai Consorzi di bonifica dell’Emilia-Romagna in tutte le aree montane e finanziati complessivamente con oltre 11 milioni 700 mila euro, ovvero il 66% dei contributi di bonifica che sono stati riscossi nelle aree montane della regione (pari in totale a più di 17,7 milioni di euro).
I lavori, che saranno realizzati quest’anno, riguarderanno il presidio dei torrenti e fossi minori, il consolidamento dei versanti della montagna, la manutenzione della vegetazione lungo i corsi d’acqua, delle strade e degli acquedotti di bonifica in diverse località in vari comuni a Piacenza, Parma, Modena, Reggio Emilia, Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.
“L’obiettivo è reinvestire in progetti e interventi in Appennino, entro pochi anni, almeno il 70% dei proventi della bonifica provenienti dai cittadini e dalle imprese di questo territorio- spiegano Paola Gazzolo e Simona Caselli, assessori regionali alla Difesa del Suolo e all’Agricoltura-, come previsto dalla legge regionale. Per fare ciò abbiamo lavorato insieme ai Consorzi e sostenuto le strategie e le procedure più virtuose, basate tra l’altro sulla riduzione dei costi generali di funzionamento dei servizi e di riscossione. Ora continuiamo sulla strada tracciata per ottenere risultati sempre migliori”.
“La prevenzione è il pilastro dell’azione regionale per assicurare la sicurezza del territorio- concludono Gazzolo e Caselli– e la piena collaborazione di tutti i soggetti competenti è fondamentale: l’impegno messo in campo dai Consorzi è evidente e fondamentale per raggiungere risultati importanti”.
Gli interventi
Nel piacentino sono previsti 40 interventi a Bettola, Morfasso, Farini, Bobbio, Ottone, Coli, Ferriere, Vernasca, Ziano piacentino, Pinello, Nibbiano, Caminata, Piozzano, Travo, Corte Brugnatella, Castell’Arquato, Ponte dell’Olio, Carpaneto e Gropparello.
Il Protocollo
La legge regionale (6 luglio 2012, n. 7 “Disposizioni per la bonifica. Modificazioni alla legge regionale 2 agosto 1984, n. 42”) prevede che i contributi delle tasse sulle bonifiche di montagna siano utilizzati in massima parte per la progettazione e la realizzazione di interventi nell’Appennino, eccetto la quota per la copertura delle spese generali e di funzionamento dei Consorzi.
Nel 2013 Regione Emilia-Romagna, Uncem (Unione nazionale comuni comunità ed enti montani – delegazione regionale) e Anbi (Associazione nazionale delle bonifiche) hanno sottoscritto un Protocollo d’intesa che prevede di verificare annualmente l’attuazione di questa disposizione.
Tra gli obiettivi dell’accordo, anche coordinare e rendere omogenea l’attività degli enti che svolgono le opere di bonifica e di contrasto al dissesto idrogeologico nell’Appennino emiliano-romagnolo; realizzare una programmazione annuale condivisa; razionalizzare l’uso delle risorse finanziarie per migliorare l’efficacia degli interventi.