Giovedì 2 febbraio alle 17,30 nel salone della Famiglia Piasinteina, in via San Giovanni 7 a Piacenza, è in programma la presentazione del libro “Innocenti evasioni” di Stefano Pareti. Discorreranno con l’autore il giornalista Matteo Prati e il razdur Danilo Anelli.
Si tratta di un volume agile, brillante, denso di suggestioni, un taccuino diviso in cinque sezioni che, pagina dopo pagina, reminiscenza dopo reminiscenza, ti permette di scoprire e riscoprire Piacenza, i suoi confini, le sue bellezze rinchiuse in un angolo di tradizione, le sue contraddizioni, stralci di storia contemporanea che hanno attraversato le mura Farnesiane. Tra le mani ti scivolano luoghi, volti, personalità, descritti con cura e puntualità. Stefano Pareti, già amministratore pubblico in più stagioni della vita politica della città, raccoglie in questo libro un fitto calendario di avvenimenti che racconta i mutamenti urbanistici, i personaggi della politica e della cultura locale e non solo. Ma le vesti che qui indossa Stefano sono anche quelle del delicato narratore, del curioso ricercatore di piccoli ritratti, l’appassionato di musica e cinema, il testimone di passaggi cruciali e di tradizioni che non si arrendono. Della prefazione se ne è occupato il vice direttore del Corriere della Sera Giangiacomo Schiavi: «Stefano è come il vino. Invecchiando migliora. E’ stato un sindaco perbene e un assessore di valore, ma quando i suoi baffi si sono imbiancati è diventato uno storico, un critico, un divulgatore, la voce saggia di una città da amare. Piacenza, ovviamente. Ce l’ha scolpita dentro, ne cerca le tracce con maniacale precisione: e a lungo andare han finito per somigliarsi. Schivi, discreti, poco appariscenti. Però schietti, sinceri, per niente indifferenti.».
Nelle note conclusive Eugenio Gazzola coglie alcuni tratti essenziali del gusto di Pareti soffermandosi, in seguito, sulle abitudini che abbandonano la città: «Viene avanti una sensazione antica, o per meglio dire la conferma di un pensiero antico: in provincia l’attualità non esiste; non esistono urgenze o fatti nuovi, precisamente nuovi, perchè ciò che chiamiamo attualità è una condizione che dura a lungo. E “i fatti”, qui da noi, non nascono e non passano mai…». Al termine dell’incontro è previsto un momento conviviale offerto dalla Famiglia Piasinteina.