Risale al 22 novembre scorso lo scontro avvenuto lungo un passaggio a livello di Villanova d’Arda tra la motrice di un treno e un tir carico di pallet, un incidente in seguito al quale l’autotrasportatore era rimasto ferito in modo grave. Da subito il mondo della politica si è mosso per chiedere alla Regione Emilia Romagna di rivedere la disposizione e la distribuzione di quei passaggi a livello considerati inutili e pericolosi. In particolare il centrodestra con Lega Nord, Fratelli d’Italia e Forza Italia ha chiesto più volte interventi urgenti. Arriva ora la risposta dell’assessore regionale ai trasporti Raffaele Donini che comunica: “I decessi ai passaggi a livello costituiscono meno dell’1 per cento di tutti i decessi sulle strade e vengono pertanto ritenuti marginali. Gli interventi per la soppressione dei PL sono molto onerosi e privilegiano i principali itinerari internazionali e nazionali e le linee regionali di particolare rilevanza”.
In sostanza i passaggi a livello piacentini per ora rimangono dove sono. Decisione che manda su tutte le furie Fabio Callori, vice coordinatore regionale di Forza Italia: ““Dal riscontro fornito dall’assessore Donini, si evince chiaramente che non c’è volontà da parte della Regione Emilia Romagna di intervenire in riferimento a questo annoso problema accampando sterili motivazioni che con volontà potrebbero essere invece affrontate. La Regione dovrebbe essere garante nel trovare soluzioni e non “lavarsene le mani” soprattutto per assicurare ai cittadini la maggior sicurezza possibile”.
“Nello specifico il Comune di Villanova sull’Arda è circondato da più passaggi a livello con serie problematiche di sicurezza e viabilistiche; problematiche che l’Amministrazione Comunale, senza aiuti concreti, non è in grado di risolvere. Ritengo sia di estrema importanza essere a conoscenza del numero dei passaggi a livello sia a gestione pubblica che privata e delle loro posizioni per poter intervenire dove si riscontrano situazioni di pericolo con sottopassi, sovra-passi al fine di garantire il massimo grado di sicurezza”.
“Non si deve tergiversare ancora e affrontare i problemi quando è sempre troppo tardi; oltre ai principali itinerari nazionali e regionali, occorre prendere in seria considerazione anche le linee minori presenti sui nostri territori e fornire concrete soluzioni”.