In casa un serra di marijuana, acquistava la droga nel “deep web” pagando in bitcoin – FOTO

Il gruppo Guardia di Finanza di Piacenza, con l’ausilio delle proprie unità cinofile, ha tratto in arresto un cittadino italiano trentenne, che presso la propria abitazione, situata in un condominio in pieno centro città, aveva costruito una efficiente serra per la produzione di marijuana; all’arrivo dei militari la serra era in pieno funzionamento e conteneva 73 piante. L’ingegnoso sistema di piantagione, abilmente occultata all’interno dell’alloggio, per la cui realizzazione erano state adottate sofisticate attrezzature per la cultura, il riscaldamento, l’aerazione e l’essicazione, si perfezionava attraverso la coltivazione cosiddetta idroponica, – ovvero “fuori suolo” – senza l’utilizzo del comune terriccio. Oltre alla serra, è stato rinvenuto un ingente quantitativo di marijuana già essiccata pronta per essere venduta.

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Le Fiamme Gialle hanno recuperato, complessivamente, circa 3,8 chili di piante, 170 grammi di amfetamina pura (che potenzialmente avrebbero potuto fruttare, nel mercato dello spaccio, circa 600 dosi), 2 flaconi di metadone, semi di diverse qualità di canapa indiana e materiale vario per la coltura ed il confezionamento dello stupefacente. In altra abitazione, nella disponibilità dell’arrestato, in località Rivergaro, sono stati rinvenuti materiali ed attrezzature di altre serre dismesse nonché alcuni residui di piante di marijuana in fase di essicazione.

Lo spacciatore è stato posto agli arresti domiciliari su disposizione dell’Autorità Giudiziaria piacentina.

Elemento di valutazione importante è che dai preliminari accertamenti è emerso che parte degli acquisti dello stupefacente e del materiale utilizzato per la produzione dello stesso, avvenivano sul deep web – ovvero su piattaforme internet non rintracciabili dai comuni motori di ricerca – attraverso l’utilizzo di moneta virtuale bitcoin, a testimonianza del fatto che anche lo spaccio di sostanze stupefacenti si evolve continuamente verso transazioni virtuali, tese a rendere più difficoltosa la ricostruzione della rete criminale.

Frutto del costante controllo del territorio disposto dal Comando Provinciale di Piacenza, l’attività si inquadra nel più vasto ambito dei servizi di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica a contrasto dei traffici illeciti e della criminalità economico-finanziaria.