«Nessuna accoglienza nel nome della bontà. L’immigrazione di massa rappresenta nuova manodopera sottopagata per le grandi aziende. In altre parole: è un fenomeno di schiavismo». È questa in sintesi l’analisi della segreteria provinciale della Lega Nord, congiuntamente al Dipartimento sicurezza e al Dipartimento lavoro, sull’ondata migratoria che sta investendo l’Europa. «L’indice annuale della Schiavitù nel Mondo – fa notare il Carroccio – stilato dalla società britannica di analisi Verisk Maplecroft e citato dalla Thomson Reuters Foundation attesta che l’Unione Europea ha fatto registrare nel 2017 la maggiore crescita di schiavitù in tutto il mondo, con ben 20 Stati su 28 che si sono comportati peggio rispetto al 2016, e il rischio di schiavitù nelle catene di produzione delle aziende è cresciuto proprio a causa della crisi migratoria, come ha ammesso Sam Haynes, esperto di diritti umani. Questa relazione è confermata dai nomi dei Paesi con più forza lavoro ridotta in condizioni di asservimento nell’Unione Europea: Italia, Grecia, Cipro, cioè quelli più esposti al flusso di immigrati da Africa e Medio Oriente».
«I migranti sono soggetti a un triplice sfruttamento: quello degli scafisti e dei trafficanti di morte che lucrano sulla loro disperazione, a volte avvalendosi di complicità con le ong. Quello di chi specula sulla finta accoglienza: spesso le cooperative e i gestori degli alberghi si prendono in carico diversi presunti profughi, li collocano in ambienti lugubri e inadatti, accedendo nel frattempo a ingenti fondi pubblici. Quello, infine, dei nuovi schiavisti che impongono stipendi da fame, orari insostenibili e condizioni umilianti. Insomma, ci tocca dare una brutta notizia ai buonisti: questa immigrazione non sta generando una società multiculturale, non sta favorendo la promozione sociale o l’integrazione – conclude la Lega -, ma sta semplicemente plasmando nuove diseguaglianze e lotte tra poveri, nonché favorendo lo scontro tra autoctoni e stranieri».