Venerdì 19 ottobre scorso, i TraAttori sono arrivati a Firenze, portando l’irruente forza dell’improvvisazione alla fiera dell’innovazione didattica Didacta, dove hanno proposto “Istintiva-Mente”, un progetto che unisce i principi dell’improvvisazione teatrale e la trasmissione del sapere musicale nella didattica, musicale e non solo.
Simone Tansini e Marcello Savi approdano al più prestigioso festival italiano delle innovazioni formativo/didattiche e lo fanno istintivamente. Anzi, Istintiva-Mente.
A Didacta si respira un’aria di grande fermento e partecipazione, si intrecciano le fila di decine di progetti volti alla scoperta di nuove tecniche di insegnamento, si incontrano formatori e docenti provenienti da tutta Europa, e si scoprono le novità editoriali, tecniche e tecnologiche in ambito scolastico. In poche parole: ci si trova nell’ombelico del mondo scuola.
In questo contesto Simone e Marcello arrivano con il loro Istintiva-Mente dopo mesi di lavoro, incontri, confronti e studio. Mesi nei quali hanno fatto convergere le proprie qualità e competenze nello sviluppo di un metodo di approccio alla formazione che sapesse adagiare le conoscenze cosiddette “verticali” su un impianto di trasmissione delle medesime che prendesse le mosse dal teatro di improvvisazione.
Ecco allora nascere un metodo che ha, senza tema di smentita, sorpreso tutti.
Che i presupposti fossero buoni lo si era intuito quando a due mesi dalla manifestazione i posti a disposizione erano esauriti, “imponendo” la replica del workshop.
100 gli insegnanti che hanno così partecipato a Istintiva-Mente. Tutti in piedi, si lavora in gruppo, si ricrea l’atmosfera di classe, dell’interrogazione a sorpresa, si analizzano i profili psicologici e ci si muove in bilico tra il serio e il faceto in un clima di crescente partecipazione che culminerà in una sorta di spettacolo dove tutti partecipano e dove ognuno porta le proprie idee e conoscenze.
Simone e Marcello conducono e insegnano con la disinvoltura di chi “macina” il palco da anni e soprattutto di chi ha compreso che il palco può essere la vera rivoluzione della partecipazione allo studio. I due vanno oltre al concetto di classe capovolta, portando i partecipanti in un ideale teatro, partendo dalla trasmissione del sapere musicale, per ovvie e curriculari ragioni, ma estendendosi poi fino alle materie letterarie, quelle scientifiche, passando per le lingue straniere e la filosofia.
Il motto finale che campeggerà sul maxi schermo della sala conferenze trasformata in “arena” e nei ricordi degli insegnanti sarà:
Siamo tutti impreparati, dobbiamo solo decidere come reagire.
I due professionisti animatori del workshop ringraziano chi è stato visionario e lungimirante nel coinvolgerli in questa meravigliosa esperienza.
Un grandissimo grazie, quindi, da parte di tutti i TraAttori ad Annalisa Spadolini, fronte MIUR, e Marco Morandi, fronte INDIRE, poiché hanno creduto in questo esperimento e ne hanno condiviso sul campo l’energia, la gioia e quel senso di “futuro” che traspariva negli occhi di tutti i partecipanti.