“La Regione Emilia Romagna ha voluto incontrare i rappresentanti della filiera del pomodoro da industria del Nord Italia per un aggiornamento sull’emergenza idrica ed una verifica sulle operatività decise nelle scorse settimane. È stata una riunione opportuna e positiva che ha consentito di chiarire alcune criticità lamentate da agricoltori ed industriali e contemporaneamente condividere l’esigenza di misure strutturali, di medio periodo, in grado di contrastare o comunque mitigare le conseguenze della siccità e del cambiamento climatico. A questo proposito è stato chiesto all’OI di svolgere un ruolo attivo di proposta e di raccordo tra sistema produttivo locale, Regione ed enti locali in merito alla presentazione di progettualità. Mi sono riservato di sottoporre la proposta al Comitato di Coordinamento dell’OI ma il nostro contributo, ne sono certo, non mancherà”.
Questo il commento di Tiberio Rabboni, presidente dell’OI Pomodoro da Industria del Nord Italia, al termine del tavolo convocato dalla Regione su precisa indicazione dell’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli per fare il punto della situazione sulla siccità che ha colpito in particolare le province di Parma e Piacenza. All’incontro, tenutosi a Parma con i tecnici degli assessorati Ambiente ed Agricoltura, hanno partecipato rappresentati di tutta la filiera del pomodoro oltre ad esponenti di Arpae, delle organizzazioni professionali agricole ed industriali e del consorzio di bonifica di Parma.
“Dai dati Arpae – spiega Rabboni – è emersa, chiaramente, l’eccezionalità di un prolungato periodo di siccità, iniziato lo scorso ottobre con le ondate di calore attuali che aumentano l’evapotraspirazione. In questo quadro drammatico molto importanti sono stati i provvedimenti della Regione per le deroghe al deflusso minimo vitale del Trebbia, estese sino al 10 settembre, e del Taro, sino al 31 agosto, per consentire i prelievi di acqua ad uso irriguo. Fondamentale anche il lavoro svolto per l’ottenimento della dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, per contrastare la crisi di approvvigionamento idropotabile nel territorio delle province di Parma e Piacenza, con uno stanziamento di 8,6 milioni di euro”.
Diversi i progetti di cui si sta parlando. “Ci sono opportunità che derivano dal Piano di sviluppo rurale – ha aggiunto Rabboni – che mette a disposizione 8 milioni di euro per realizzare invasi ad uso irriguo tramite consorzi tra agricoltori, con cofinanziamenti sino al 60%, e 10 milioni di euro per i Consorzi di bonifica, con finanziamento al 100%. A settembre sarà inoltre convocato un tavolo tecnico per discutere di una proposta di realizzazione di un nuovo invaso sull’Enza (in località le Gazze), avanzata dalla Provincia di Reggio Emilia. Dal tavolo sono poi giunte riflessioni anche per adeguare, al nuovo quadro climatico, la strategia di governo delle acque a fini irrigui, lavorando molto anche sul riutilizzo delle acque di depurazione”.