La visita del ministro Graziano Delrio a Cerignale, il comune situato nell’alta Val Trebbia, non è passata inosservata allo sguardo critico del Carroccio locale: «Delrio non ha fatto mancare la sua “sfilata istituzionale” nemmeno sulle montagne piacentine, riempiendo l’aria solamente di promesse astratte. Ma ciò di cui le piccole comunità hanno bisogno sono i fatti: e quest’ultimi, il Ministro, non è stato in grado di garantirli concretamente». Nella seguente nota congiunta della Segreteria provinciale, della Sezione Media Val Trebbia e del Dipartimento agricoltura della Lega Nord, viene posta l’attenzione anche sulla sistemazione della Statale 45 annunciata da Graziano Delrio, «vergognosamente slittata al 2018».
«Il tratto della Statale 45 Rivergaro-Cernusca, dopo diversi anni nei quali è rimasto ostaggio dell’indifferenza politica, dovrà aspettare ancora molti mesi prima di assistere all’inizio dei lavori di manutenzione». Il Ministro infatti ha annunciato lo stanziamento di sei milioni di euro per il cantiere, che tuttavia vedrà la luce solo l’anno prossimo. «Passerà ancora troppo tempo per mettere una pezza alla situazione disastrosa in cui giace quel tratto di strada, dove l’asfalto sta progressivamente cedendo e i residenti stanno rischiando la propria incolumità – prosegue la Lega Nord -. Bisognerà attendere il 2018 per l’appalto e, conseguentemente, ulteriori settimane per l’inizio dell’opera di riassestamento. Con quale coraggio, dunque, Delrio si presenta a Piacenza con il volto sorridente e il tono esultante?».
Per il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti è stata anche l’occasione per evidenziare le difficoltà del mondo agricolo, in particolare quello di montagna, sottolineando i problemi legati all’aumento della superficie boschiva. Secondo il Carroccio, però, è proprio il suo Governo ad avere delle responsabilità: «Monti, Letta, Renzi e Gentiloni, uno dopo l’altro, hanno calato le braghe di fronte all’Unione Europea, incassando una serie di decisioni svantaggiose per il tessuto economico italiano, compreso quello agricolo. Basti pensare alla Politica agricola comunitaria, definita comunemente Pac: si tratta di norme specifiche volute dai burocrati di Bruxelles, lontani anni luce dalla realtà produttiva, ma sensibili agli interessi delle potenti lobby che fanno riferimento alle multinazionali. Un esempio – spiega la Lega – è l’obbligo per gli agricoltori a lasciare incolto circa il 5 percento del proprio terreno, incrementando così l’importazione di prodotti OGM, oppure la coltivazione estensiva imposta sulla zootecnia italiana, che diversamente è di tipo intensivo. È bizzarro, pertanto, che Delrio denunci l’avanzamento dei boschi a scapito dell’agricoltura, mentre le istituzioni che rappresenta accettano il folle disegno di Bruxelles».
«Chissà se, trovandosi a pochi chilometri di distanza, Delrio ha fatto visita alla diga del Brugneto – conclude il Carroccio -, che da tempo è al centro dell’emergenza siccità per quanto riguarda i rilasci idrici verso la Val Trebbia. Un primo risultato, comunque, è stato raggiunto grazie all’incontro promosso da Giampaolo Maloberti tra gli assessori liguri e i sindaci di Bobbio, Rottofreno, Gazzola, Ottone, Rivergaro e Corte Brugnatella – assenti inspiegabilmente i primi cittadini di centrosinistra, forse sottomessi ad ordini di partito – che ha portato all’apertura delle paratoie per altri 500milioni di metri cubi d’acqua verso il piacentino. La tappa piacentina del ministro Delrio, insomma, è l’emblema del fallimento del governo di centrosinistra e del brutto vizio di spargere solo aria fritta senza aiutare concretamente la montagna».