Mentre una ammetteva, si fa per dire, le proprie colpe: “Forse ho esagerato” la più giovane ha accolto i carabinieri dicendo: “Io non ho fatto nulla”. Entrambe, però, credendo di essere sole avevano dichiarato tra loro: “Se dovessero scoprire cosa facciamo ci arrestano”. E infatti così è stato. Anche perché i carabinieri della Stazione Levante hanno fissato telecamere nascoste nell’aula assegnata alle due donne, piacentine di 55 e 30 anni. Telecamere che hanno raccontato agli inquirenti i maltrattamenti nei confronti dei bimbi che le istruttrici avrebbero dovuto curare e proteggere. Telecamere che mostrano atteggiamenti bruschi e violenti: dagli strattoni alle sberle ingiustificate, assestate mentre i bimbi stanno dormendo. Insulti, che dai video si possono solo intuire, e minacce come: “Ti apro la testa in due”.
In uno dei video allegati si nota una delle due educatrici seduta accanto a un bimbo sdraiato sulla stuoia: il piccolo inizia ad agitarsi e la donna, di tutta risposta, appoggia una gamba sulla sua testa con l’intenzione di tenerlo fermo. In un altro fotogramma si nota invece la collega che si trova a dover posizionare un lenzuolino sotto un bimbo che sta dormendo: per raggiungere lo scopo afferra il piccolo per una caviglia, lo solleva di peso come fosse un animale e dopo aver collocato il lenzuolo lo lascia cadere in malo modo.
Episodi che si verificavano ogni giorno, a cui ha messo fine una terza operatrice, inorridita dal comportamento delle colleghe: la donna si è rivolta ai carabinieri e da lì sono partite le indagini. Indagini che hanno costretto i militari della Levante a osservare scene indegne e stomachevoli. Non appena le prove sono divenute sufficienti è scattato il blitz. Ora le due maestre sono accusate di maltrattamenti, pena che prevede dai due ai sei anni di reclusione.