Tra le 12 manifestazioni collaterali (una ogni giorno, sino al 6 gennaio compreso) annunciate dalla Banca di Piacenza in occasione della presentazione dell’apertura straordinaria della Salita al Pordenone nel periodo natalizio, è anche l’esposizione nella Sala del Duca in Santa Maria di Campagna – per domani 28 dicembre, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19, unitamente a preziosi Antifonari e Corali (ne parleranno domattina all’apertura Laura Bonfanti e Luigi Swich) – di due vedute di Gian Paolo Panini di cui aveva parlato Arisi ed ora ritrovate durante la ricerca di documentazione utile alla preparazione del “Fine anno con l’amico da Pordenone”.
Si tratta di due disegni a seppia acquerellati, uno raffigurante Santa Maria di Campagna, l’altro la chiesa delle Benedettine, che furono probabilmente commissionati all’artista piacentino dal duca Francesco Farnese. I due disegni (misure identiche: 269×389 mm) sembrano ricavati dallo stesso foglio (la filigrana combacia). La veduta di Santa Maria di Campagna è reale ma non fotografica. La chiesa è ripresa da due punti lontani tra loro almeno una ventina di metri: una veduta stereoscopica che permette di vedere il fianco destro in tutta la sua estensione. Mentre è d’invenzione il campanile, sono realmente esistenti il convento, sulla sinistra, la casetta e la croce, collocata nel 1712, sulla destra. Poche le modifiche subite dal convento: non c’è più il protiro davanti all’immagine sacra. La casetta e la croce, documentate dal disegno riproducente la pianta della chiesa e delle adiacenze conservato in sacrestia, esistevano ancora alla metà dell’Ottocento. La facciata è adorna di una ricca decorazione barocca, ripresa da quella che vi aveva dipinto l’Alsona nel 1640. Da questo disegno fu derivato, attorno al 1830, un dipinto ora in collezione privata piacentina.
Nel disegno della chiesa delle Benedettine (farnesiana per eccellenza: sulla sommità, invece della croce, c’è infatti il giglio farnesiano) l’edificio sulla sinistra è d’invenzione (suggerito dal Palazzo Farnese) e così pure, almeno in parte, lo sono i due edifici sulla destra. La piazzetta esisteva realmente e la torre gotica sul fondo potrebbe essere quella della scomparsa chiesa di S. Ambrogio. Tutto inventato, invece, il primo piano. L’accennata ipotesi che questi disegni siano stati commissionati al Panini da Francesco Farnese, è avvalorata dal fatto che i Farnese avevano già commissionato 20 prospettive di edifici farnesiani a Roma, da inserire nel tomo decimo de “I Cesari” curato da Padre Piovene. L’opera si interruppe, ma era previsto un undicesimo volume nel quale, probabilmente, dovevano essere illustrati gli edifici farnesiani di Piacenza.
La Banca di Piacenza ha provveduto a far stampare le vedute di Panini ritrovate, in formato cartolina e le stesse verranno omaggiate ad ogni visitatore.