La misericordia di Dio non è per tutti, va meritata. E’ in sintesi questo il concetto espresso da Ettore Gotti Tedeschi nel suo libro “Dio è meritocratico. Manuale per la salvaguardia della fede cattolica”, presentato questo pomeriggio all’auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Ettore Gotti Tedeschi, piacentino, celebre economista, già presidente dello IOR, ha unito all’attività professionale nel settore della finanza l’attività accademica, insegnando, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’Università di Torino, Strategia finanziaria, Etica economica ed Etica della finanza. Collaboratore di Benedetto XVI nella stesura dell’enciclica Caritas in Veritate, negli ultimi anni si è dedicato alla saggistica, pubblicando vari lavori di successo, tra i quali ricordiamo Amare Dio e fare soldi. Massime di economia divina, Un mestiere del diavolo, e il già citato, recentissimo Dio è meritocratico.
“Non è la meritocrazia della cultura liberista che riguarda il campo economico e indica la capacità di ottenere risultati materiali. Fortunatamente per noi, Dio guarda a ben altri risultati prodotti dall’uomo. Dio è meritocratico dal punto di vista morale: il peccato si vince con lotta e sforzo, quindi all’uomo è richiesto uno sforzo. Per me questo è un concetto importante perché l’opposto vorrebbe dire scindere la fede dalle opere: se l’uomo non operasse coerentemente con la propria fede come faremmo a riconoscere un cristiano? Dobbiamo dunque esercitare le nostre virtù. Poi è chiaro che questo non basta perché, se tutto dipendesse solo dalle nostre virtù, mi verrebbe da dire ‘poveri noi’ visto che siamo così deboli. Intendo dire che certamente alla fine Dio ci soccorrerà”.
Cosa minaccia la Chiesa oggi?
“La Chiesa per tradizione è stata sempre attaccata dall’interno con le eresie, ma negli ultimi cinquant’anni, con l’avvento del mondo globale, questi attacchi sono aumentati fortemente cambiando anche strategia: in particolare intorno alla fine degli anni ’60 con il Concilio Vaticano II, l’enciclica Humanae Vitae e il Nuovo Ordine Mondiale di Kissinger. Negli anni ’70 si iniziò a puntare al livellamento delle culture e delle diseguaglianze, alla riduzione delle povertà: obiettivi nobili che però hanno ottenuto risultati contrari. Per rendere tutti più felici e più ricchi hanno provocato un ciclo economico di povertà diffusa, con tutti i fenomeni ad essa collegati come il problema dell’immigrazione, l’ambientalismo, la povertà nel mondo occidentale”.
Che figura rappresenta papa Francesco e cosa rappresenta per la Chiesa?
“Papa Francesco sta mettendo in atto quella io chiamo ‘conversione differita’, sta cogliendo l’attenzione dei fedeli per ripristinare i giusti concetti di fede”.