Giunta, lunedì prossimo i nuovi assessori: “Dimissioni frutto di confronto e consapevolezza reciproca” -AUDIO

Saranno annunciati nel corso del consiglio comunale di lunedì prossimo, 29 ottobre, i nuovi assessori che andranno a sostituire Massimo Polledri, Paolo Garetti e Filiberto Putzu. Al primo sono state revocate le deleghe dal sindaco Patrizia Barbieri lo scorso 17 ottobre: “Comportamenti eccessivamente personalistici” ha scritto in una nota ufficiale il sindaco. Garetti, invece, ha rassegnato le dimissioni venerdì scorso, Putzu invece questa mattina, lunedì 22 ottobre. Il consiglio comunale si è aperto con la comunicazione del primo cittadino che ha ufficializzato la revoca della carica all’ex assessore della Lega Nord, Barbieri ha poi dato dunque appuntamento per la nomina delle nuove cariche alla prossima settimana.

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“Tengo a precisare che le dimissioni degli assessori Filiberto Putzu e Paolo Garetti non costituiscono assolutamente un colpo di scena, ma sono state oggetto di confronto e di attenta analisi da parte della sottoscritta e dei diretti interessati – ha poi aggiunto Barbieri – da questa dialettica è scaturita la scelta di lasciare l’incarico nella consapevolezza reciproca che non esistevano le condizioni per proseguire”.

Il consiglio comunale si è aperto pochi minuti dopo le 16 con la discussione del primo ordine del giorno, ovvero la variazione del bilancio di previsione illustrato dall’assessore Paolo Passoni.

“Una situazione che scaturisce dopo 15 mesi di impalpabile azione di governo – commenta Luigi Rabuffi, consigliere di Piacenza in Comune – l’unica speranza è che in questo modo il sindaco Barbieri sia riuscito a mostrare i muscoli incutendo timore in una maggioranza di cui deve riprendere le redini e il controllo. Purtroppo dubito: questa amministrazione è una nave che sta affondando senza aver mai lasciato il porto”. Rabuffi ha speso parole di ammirazione per Garetti e Putzu, ma non ha risparmiato Polledri: “Pensava di vivere all’epoca dell’inquisizione, non a caso abbiamo assistito a uno dei pochi siluramenti accettati di buon grado dallo stesso partito del silurato”.

“Un rimpasto è sempre legittimo ma è pur sempre un’ammissione di fallimento da parte del sindaco – commenta Stefano Cugini, capogruppo del Pd – se la scelta degli assessori si dimostra sbagliata è responsabilità del primo cittadino. Non è possibile nominare un personaggio come Massimo Polledri in giunta e poi soprendersi che abbia troppi personalismi, lo conoscevate già. Per quanto riguarda Paolo Garetti, ho sentito parlare di pressioni da parte della maggioranza affinché il sindaco lo escludesse dalla giunta: all’inizio ho pensato fossero battute. Infine per quanto riguarda Putzu è fin troppo evidente che si tratta di dimissioni fuffa: questo significa prendere in giro i cittadini. Piacenza ha bisogno di amministratori coesi e uniti, soprattutto di assessori che svolgano questo mestiere a tempo pieno: a tal proposito siamo preoccupati che il sindaco possa diventare il prossimo presidente della Provincia, due incarichi che richiedono, allo stato attuale, troppo impegno mentale e materiale per poter essere svolti insieme. Piacenza ha bisogno di uscire da questo immobilismo, siete già in carica da 465 giorni, un quarto di mandato”.

“Un rimpasto di giunta era nell’aria – commenta Gloria Zanardi, gruppo Misto – avrei solo voluto che il sindaco spendesse qualche parola in più sull’argomento. Per quanto riguarda le dimissioni di Putzu e Garetti, è evidente che si tratta di revoche camuffate: questo denota un fallimento delle scelte del sindaco”.

Sulla stessa linea Massimo Trespidi (Liberi) che discutendo la questione legata agli investimenti per le opere pubbliche chiosa: “Avete votato la fiducia a Putzu il 1 ottobre per poi chiedergli di andarsene il 10, sembra una barzelletta. Qualche cretino può credere che io gioisca di questa situazione: non è così, perché io mi continuo a definire vicino al centrodestra e questa situazione non può fare bene al governo della città. Non è cambiando certi assessori che la situazione può cambiare”.

Antonio Levoni difende l’operato di Patrizia Barbieri: “Il sindaco ha dimostrato di avere coraggio e la stimo più di prima perché ha dimostrato di scegliere senza i condizionamenti dei partiti, solo per il bene della città. E’ molto difficile amministrare e sarebbe meglio evitare attacchi personali, cerchiamo di dimostrare in questi momenti che siamo uniti per il bene della città: Barbieri non una persona che si faccia tirare per la giacca, anche in occasione del rimpasto della giunta Dosi io non dissi nulla”.