Si chiama Comunicazione aumentativa alternativa (Caa) il super linguaggio che può aiutare (e sta già aiutando) 800mila italiani che non riescono o hanno difficoltà a parlare. Si tratta dell’insieme di modalità, strategie e tecnologie che possono migliorare la capacità di comunicare. Utilizza tutte le competenze comunicative della persona, come le vocalizzazioni e il linguaggio verbale esistente, i gesti, i segni, la comunicazione con ausili e la tecnologia avanzata.
“Permette – spiega il fisiatra Ausl Roberto Antenucci – di costruire un sistema flessibile su misura per il paziente, da promuovere in tutti i momenti e i luoghi di vita perché la comunicazione è necessaria per ognuno di noi, non solo nella stanza della terapia”.
La Caa è al centro della Giornata europea della logopedia, in calendario domani (6 marzo) in tutta Italia con l’emblematico titolo Senti chi (non) parla. A Piacenza la giornata vede una nuova e importante alleanza all’interno dei servizi Ausl, tra gli specialisti che si occupano di Comunicazione aumentativa alternativa nell’ambito degli adulti e dei bambini.
È prevista una mattinata di testimonianze e di confronto nell’aula magna della scuola media Calvino di Piacenza, da anni partner del dipartimento di Salute mentale nell’ambito del programma Autismo. Partecipano anche gli studenti della scuola elementare Vittorino da Feltre e i neuropsichiatri infantili.
“Abbiamo promosso questo incontro – evidenzia Corrado Cappa (Psichiatria di collegamento) per valorizzare le competenze e le esperienze che in questi anni abbiamo sviluppato noi e i colleghi che si occupano dei pazienti adulti”.
La mattina si apre alle 9.30 con una lettura di In-Book, coinvolgendo i ragazzi del Programma autismo e gli studenti della Scuola media. Si prosegue con la testimonianza di un paziente e con la presentazione di materiali e tecniche di Caa. Infine, per gli studenti sono state organizzati giochi e dimostrazioni per mostrare come funzionano i sistemi di Comunicazione aumentativa alternativa. Si conclude alle ore 11.00. “Le persone con disabilità comunicativa e in modo particolare i bambini e i ragazzi affetti da disturbi del linguaggio – spiegano gli esperti Ausl – vivono nella loro quotidianità una delle condizioni più difficili, quella del non essere compresi. In alcuni si chiudono quindi in un silenzio forzato”. Si tratta di adulti e bambini spesso emarginati e incompresi, costretti a uno sforzo notevole non solo per farsi comprendere, ma anche solo per attirare l’attenzione su di sé ed essere riconosciuti nei loro tentativi di comunicare. “La Comunicazione aumentativa alternativa è una risposta concreta a questo bisogno. È un approccio che sostiene la comprensione linguistica e la comunicazione e sta diventando uno strumento di forte inclusione, sviluppo e crescita anche in età prescolare e per bambini e ragazzi extra comunitari”.
Può aiutare piccoli e adulti che hanno una disabilità congenita (paralisi cerebrale, disturbo dello spettro autistico) oppure acquisita (ictus, trauma cranico) o ancora un disturbo degenerativo.