“L’industria del turismo tira: il 2017 è stato un anno record e il 2018 dovrebbe essere altrettanto positivo. Eppure, paradossalmente, data la scarsezza di risorse economiche a disposizione, la voce di spesa dedicata al turismo è destinata ad assottigliarsi sempre più nei bilanci degli enti locali. L’imposta di soggiorno è un’importante fonte di entrata”. Ne è convinto il consigliere comunale di Forza Italia, Michele Giardino. “A fine anno si raggiungerà, a livello nazionale, quota 462 milioni di incasso, mentre nel 2018 si sfioreranno i 500 milioni. Non ci si può più meravigliare, quindi, se nel frattempo molti comuni stanno introducendo la tassa ed altri, rimodulando le relative tariffe. Le persone viaggiano ugualmente, nonostante la tassa di soggiorno. Anche il Consiglio comunale di Piacenza l’ha introdotta, con decorrenza 1 gennaio 2018 (riattivando una delibera di due anni fa, sospesa a seguito del divieto del governo di istituire nuovi tributi locali oggi revocato). Dalle simulazioni elaborate dall’Ufficio Turismo del Comune di Piacenza, potrebbero incamerarsi 200mila euro all’anno. E siccome il dato è del 2015, la somma non potrà che aumentare, visti gli sviluppi turistici che la nostra città ha vissuto negli ultimi tempi”.
“Uno dei lati positivi della tassa di soggiorno è costituito dal vincolo di destinazione dei nuovi fondi che entrano nelle casse municipali: se ben gestiti, andranno a migliorare i servizi e l’ospitalità del Comune. Per legge, infatti, i fondi devono essere reinvestiti in “interventi in materia di turismo, sostegno alle strutture ricettive, interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali”. Si innescherà, così, un circolo virtuoso in base al quale i flussi turistici finiranno per autoalimentarsi. Inoltre, va considerato che la tassa in questione – peraltro di importo modico (da 50 centesimi a 2 euro, per un massimo di 4 notti) – verrà applicata su una manifestazione di ricchezza quale è, al giorno d’oggi, il viaggiare. Infine, colpendo i non piacentini, andrà a compensare le tasse di soggiorno che i piacentini pagano ogni volta che si spostano in Italia o all’estero, e con le quali sovvenzionano i miglioramenti turistici delle città che visitano. In questo modo, una quota parte di quelle “uscite” ritornerà sul nostro territorio, a beneficio della nostra città”.