Furbetti del cartellino, prime opposizioni ai licenziamenti. Il Comune dovrà anche Rifondere Mangiotti di 232 mila euro

Prime opposizioni ai licenziamenti dei furbetti del cartellino. “Palazzo Mercanti non ha rispettato i tempi e i contenuti della legge Madia”, questa la tesi di Gianmarco Lupi avvocato difensore di due dei dieci dipendenti del comune che hanno visto interrotto il loro rapporto di lavoro alla fine del 2016. Il legale ha impugnato le lettere di licenziamento al “Tribunale del lavoro” e ha chiesto la sospensiva in via cautelativa e il conseguente reintegro. La lettera di contestazioni ai due dipendenti risale a luglio, mentre il licenziamento è dello scorso novembre, secondo l’avvocato ben oltre i 30 giorni stabiliti dalla legge.

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Il Comune di Piacenza dovrà inoltre rifondere Massimo Mangiotti di 232 mila euro. Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso per revocazione presentato un anno fa dall’Amministrazione Dosi, accreditando il pronunciamento del Tar che a sua volta si era espresso a favore dell’ex dirigente del comune di Broni. Questi dopo la vittoria di Giuseppe Morsia nel concorso da dirigente di fine  2012 aveva fatto causa al Comune.