Fucili e bombe a mano per assaltare un portavalori a Piacenza, sgominata banda di rapinatori

Stavano progettando un assalto a un portavalori in provincia di Piacenza con tanto di fucili automatici e bombe a mano: sgominata una banda di rapinatori a Vigevano, in provincia di Pavia. La banda era composta da una decina di componenti: quattro di questi, residenti in provincia di Pavia, sono arrestati dai militari con le accuse di rapina aggravata e furto aggravato in concorso, ricettazione, danneggiamento, incendio. Si tratta di un 53enne residente a Vellezzo Bellini, un 45enne di Mezzana Bigli, un 29enne e un 35enne entrambi residenti a Pieve del Cairo.

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Le indagini sono iniziate nel novembre del 2015 dopo alcune rapine avvenute a Pavia: nel corso dell’operazione gli inquirenti hanno scoperto che il gruppo si era reso protagonista di colpi anche nelle province di Alessandria, Lodi, Milano, Cremona e Piacenza. Proprio di Piacenza era la guardia giurata che il 1 febbraio 2016 venne derubata di 2mila euro appena prelevati da una banca della nostra città: il vigilante aveva parcheggiato per un momento il furgone in un’area di sosta di Gadesco Pieve Delmona, in provincia di Cremona, e si era allontanato. Al suo ritorno aveva trovato un finestrino rotto e una gomma bucata e dall’abitacolo era stata sottratta la somma di denaro contenuta in confezioni di sicurezza.

Nel corso delle indagini, tra gennaio e febbraio 2016, i carabinieri hanno scoperto che il gruppo stava progettando un assalto al portavalori di un’agenzia di Piacenza, un assalto da compiersi con l’aiuto di fucili automatici e bombe a mano. Non appena effettuata questa scoperta i militari hanno iniziato a seguire ogni movimento dei banditi, pedinandoli e osservando ogni loro passo.

Spiegano i carabinieri di Vigevano: “Nel corso di detti servizi emergeva chiaramente che il gruppo criminale, ritenendo necessario operare con la massima attenzione e prevedendo di utilizzare un importante arsenale, tra cui bombe a mano e fucili automatici, decidevano di procedere con cautela e con tempistiche più lunghe di quelle inizialmente preventivate, tanto da indirizzarsi con priorità al secondo obiettivo scelto per procacciare guadagni e cioè una rapina a mano armata ai danni di una gioielleria di Pieve Emanuele, in provincia di Milano”.

Costretti ad agire il più in fretta possibile i militari hanno deciso di sfruttare l’attività di spaccio di droga a cui erano dediti alcuni componenti dell’organizzazione: tre di loro vennero così arrestati dopo essere stati sorpresi a nascondere oltre 150 chili tra cocaina e hashish in una zona di Rozzano, in provincia di Milano. Dopo l’arresto dei tre i piani della banda erano ovviamente saltati scongiurando un grave episodio nel nostro territorio.