“La Giunta regionale intervenga, valutando anche provvedimenti di natura disciplinare, nei confronti del direttore generale dell’Azienda unità sanitaria locale di Piacenza per avere violato la par condicio dei candidati a sindaco”. Lo chiede Tommaso Foti (Fdi-An) in un’interrogazione che prende le mosse dalla “disparità di trattamento riservato dal direttore generale dell’Ausl a due candidati sindaci: la prima, sostenuta dalla forze politiche e civiche del centrodestra, a cui sarebbe stata negata la possibilità di effettuare una visita ufficiale alle strutture ospedaliere del capoluogo; il secondo, sostenuto da una parte del centrosinistra locale, a cui, stando alle immagini postate sui social network, sarebbe stato consentito l’accesso alla struttura ospedaliera e che, addirittura, sarebbe stato ammesso a un incontro con gli studenti del corso di laurea in scienze infermieristiche di Piacenza”.
“La candidata a sindaco del Comune di Piacenza sostenuta dalle forze politiche e civiche del centrodestra – si legge nell’atto ispettivo – incontrava nei giorni scorsi il direttore generale dell’Ausl piacentina per avere l’autorizzazione a una visita ufficiale alle strutture ospedaliere del capoluogo, in modo da acquisire direttamente da primari, medici, infermieri e pazienti le personali valutazioni in ordine al funzionamento del sistema sanitario locale e un’opinione sulla proposta formulata dalla Regione di costruzione a Piacenza di una nuova struttura ospedaliera in sostituzione di quella attualmente utilizzata. Il direttore generale, però, faceva presente alla candidata di non potere accogliere la richiesta, in quanto lesiva della par condicio dei candidati a sindaco, e nei giorni seguenti organizzava un incontro di tutti i candidati a sindaco con il personale medico e paramedico”.
“Come testimoniano, però, – attacca il consigliere – le immagini postate sui social network, dopo quell’incontro al candidato di una parte del centrosinistra locale veniva consentito di accedere alla struttura ospedaliera di Piacenza, incontrando primari, medici e infermieri, oltre che pazienti, e veniva ammesso – “non si capisce a quale titolo – commenta il consigliere” – addirittura a un incontro con gli studenti del corso di laurea in scienze infermieristiche di Piacenza”.
“Da qui l’iniziativa di Foti, che contesta al direttore generale dell’Ausl “la responsabilità di avere consentito una palese violazione della par condicio e di avere direttamente violato il principio giuridico d’imparzialità nell’esercizio del proprio dovere d’ufficio cui è tenuto chi opera nelle strutture pubbliche”.