Fingono di urtare le clienti per poi con destrezza derubarle, il racconto di una lettrice di Piacenza24. AUDIO

Fingono di urtare le clienti per poi con destrezza derubarle. Ormai si tratta di una triste consuetudine segnalata anche da una nostra lettrice, l’avv. Giovanna Marchi del Foro di Piacenza, che ha deciso di raccontare la sua brutta esperienza – le sono stati sottratti dei contanti dalla borsetta – a Radio Sound e Piacenza 24 affinché il suo caso possa essere d’aiuto a un consistente numero di persone sul territorio.

Radio Sound

Due ragazze di pelle mulatta si aggiravano all’interno nei locali di un negozio del centro gremiti di persone, essendo giorno di mercato nelle piazze principali della cittàspiega l’avvocato Giovanna MarchiUna delle due si avvicinava in un primo momento alla mia borsa, urtandomi leggermente e così nuovamente pochi minuti dopo, qualche metro più in là. La stessa condotta veniva posta dalla complice che, mentre controllava se vi fossero persone che avrebbero potuto notare quanto da entrambe realizzato, tentava di sfilare il portafoglio dalla borsa di una minore. Quest’ultima, avvertendo un peso, si voltava di scatto, impedendo quindi la consumazione del delitto.

Pertanto, la minore ed io, avvertivamo il vigilante del negozio di abbigliamento – prosegue l’avvocato piacentino – mentre le due si davano alla fuga a passo spedito; nonostante la velocità e la destrezza delle ragazze, riuscivamo a bloccare una delle due e a identificarla grazie all’intervento di una radiomobile dei Carabinieri. In attesa dell’arrivo delle Autorità la ragazza, non soddisfatta del danno arrecato, dapprima mi pregava di controllarle le tasche sollevando addirittura la maglietta e successivamente si rivolgeva a me in una lingua incomprensibile con fare minaccioso. L’autrice del misfatto, inoltre, sfilava dal suo reggiseno una bustina in pelle di dubbia provenienza contenente qualche spicciolo, nonostante indossasse uno zaino capiente al cui interno aveva riposto il suo portafoglio e dichiarava falsamente di essere in stato di gravidanza, nonostante nessuno dei presenti avesse tenuto condotte violente e minacciose nei suoi riguardi.