Il Conservatorio Nicolini di Piacenza in collaborazione con l’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Piacenza presenta: FESTA INTERNAZIONALE DELLA DONNA. Venerdì 9 marzo 2018, alle ore 18.00 al Nuovo Auditorium del Conservatorio Nicolini (via Santa Franca 37) si tiene ‘Le Donne e la musica. Un percorso storico nella creatività femminile’ a cura di Patrizia Radicchi, con la collaborazione di Patrizia Bernelich, Davide Cabassi, Manuela Dalla Fontana, Maria Rosaria Falovo, Vincenzo Gallo, Umberto Petrin, Paola Poncet, Tiziana Scandaletti
Donne compositrici di ieri e di oggi è il tema della conferenza-concerto che intende rendere omaggio al talento artistico e culturale femminile.
Protagonista in prima persona e con i propri contributi musicali di numerose attività sia in ambito aristocratico, sia accademico o religioso, la donna ha occupato nel corso del tempo e nelle varie culture ruoli di promozione delle arti e della musica. Figlie d’arte, nobildonne, monache cantore o badesse si cimentano nella composizione, sono esse stesse magistrae ed esperte strumentiste, pubblicano le proprie opere e sono abili improvvisatrici, animano i salotti o si promuovono in pubblici concerti, contribuendo ad alimentare una geografia musicale diffusa, per quanto sovente trascurata e silente.
L’iniziativa si propone di dare voce e visibilità a donne compositrici note ma soprattutto poco note, in un ininterrotto fluire storico che da epoche lontane giunge all’età contemporanea e al jazz.
Introduzione a cura di Patrizia Radicchi
Musiche di
Hildegard von Bingen, Élisabeth-Claude Jacquet de La Guerre, Sofija Asgatovna Gubajdulina, Maria Agata Wolowska Szymanowska, Cécile Louise Stéphanie Chaminade, Lili Boulanger, Alma Maria Schindler Mahler, Beatrice Campodonico, Carla Bley, Maria Teresa Carloni, Katia Spadola
Programma:
Hildegard von Bingen
(1098-1179)
Antiphona
Spiritus Sanctus vivificans vita
Doğa Bilici, voce
in memoriam Annalisa Mannella
Élisabeth-Claude Jacquet de La Guerre
(1666-Parigi, 27 giugno 1729)
Pièces de clavecin
La Flamande (Allemande) & Double (de la Suite en ré mineur)
Hye Kyung Kim, clavicembalo
Sofija Asgatovna Gubajdulina
Chaconne
Federico Pulina, pianoforte
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Maria Agata Wolowska Szymanowska
(Varsavia 1789-S. Pietroburgo 1831)
Nocturne
Hye Kyung Kim, pianoforte
Cécile Louise Stéphanie Chaminade
(Paris, 8 agosto 1857-Montecarlo, 13 aprile 1944)
La Lisonjera
per pianoforte a 4 mani
Sara Panepinto – Fabiola Ciccone
Lili Boulanger (Juliette-Marie Olga Boulanger)
(Parigi, 21 agosto 1893-Mézy sur Seine, 15 marzo 1918)
Hye Kyung Kim, pianoforte
Cécile Louise Stéphanie Chaminade
(Paris, 8 agosto 1857-Montecarlo, 13 aprile 1944)
Concerto
Giorgia Libelli, flauto
Romina Vavassori, pianoforte (collab.)
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Alma Maria Schindler Mahler
(Vienna, 31 agosto 1879-New York, 11 dicembre 1964)
Waldseligkeit
da Lieder und Gesänge
(testo di Richard Dehmel)
Beatrice Campodonico
(1958)
Alla leggiadra luna
(Saffo, trad. di Salvatore Quasimodo)
Doğa Bilici, soprano
Hye Kyung Kim, pianoforte
Carla Bley
(1936)
Ida Lupino
Simone Quatrana, pianoforte
Maria Teresa Carloni
(1953-Amatrice 24 agosto 2016), ad honorem
Beltà celeste
Romanza op. 8 per violoncello e pianoforte (2002)
Susanna Tagliaferri, violoncello
Tommaso Battilocchi, pianoforte
Katia Spadola (1987)
- Pietro (Preludio)
Federico Pulina, pianoforte
Ingresso gratuito
Contestualmente
Inaugurazione della mostra
“In-audita musica
Compositrici del Settecento europeo”
A cura di
Antonietta Berretta, Patrizia Florio, Pier Giuseppe Gillio
La mostra, realizzata dall’Istituto di Studi Superiori Musicali “Conservatorio Guido Cantelli” di Novara, è inserita in un progetto vòlto a valorizzare il contributo musicale femminile nella storia e nella società.
Scopo della mostra è la diffusione e la conoscenza del repertorio musicale femminile dimenticato a volte archivi e nelle biblioteche.
Il percorso della mostra presenta, attraverso immagini e brevi biografie, una scelta di compositrici europee, personalità esemplificative della creatività musicale femminile nel secolo dei lumi. Vengono così delineati gli spazi pubblici e privati che in tutta Europa sono palcoscenico di nuove offerte musicali e di nuovi saggi esecutivi, in cui donne e uomini cominciano a esibirsi in una condizione di parità che non ha precedenti storici. Se come virtuose cantatrici e strumentiste le porte si aprono in tutta Europa, non altrettanto succede per la composizione. Nei teatri le donne entrano eccezionalmente come autrici, mentre possono presentare le loro opere nelle accademie di corte o di nobili mecenati e nelle sale pubbliche da concerto.
Nella maggior parte dei casi le compositrici appartengono all’aristocrazia o sono “figlie d’arte”; nelle corti o in famiglia ricevono una formazione musicale completa, non solo legata alla tecnica strumentale, ma estesa anche alla composizione.
La mostra è arricchita da una sezione espositiva di documenti della Biblioteca del Conservatorio Nicolini di Piacenza, dedicata a compositrici contemporanee, le cui opere saranno eseguite nel concerto dedicato alla giornata internazionale della donna il 9 marzo 2018 presso il Conservatorio di Piacenza.
La mostra sarà aperta dal lunedì al sabato dalle 10 alle 16 dal 10 al 19 marzo
Non diciamo canticchiare i motivi. Ma magari ricordarne i nomi. Qualcuno, almeno. Macché, le “sorelle di Mozart” sono ancora oggi una pattuglia (tutt’altro che sparuta) di carbonare. Le studiose ne hanno riportato da tempo alla luce biografie e composizioni. Non tutte perché, in passato, la musica sopravviveva soltanto se copiata a mano e quasi nessuno voleva copiare la musica delle donne (anche se le donne erano incaricate speso di copiare quella degli uomini). Sono esistite (per esempio alla corte di Ferrara) orchestre soltanto femminili, ma la loro musica non fu diffusa. In sintesi, pur riscoperte , le compositrici restano sconosciute al grande pubblico. […] Ancora nel 1920 Sir Thomas Beecham, influente direttore d’orchestra e compositore britannico, affermava: «Non ci sono donne compositrici, non ci sono state e non ci saranno mai». A parte che nel primo Novecento, a cominciare da Cécile Chaminade, lavorarono numerose compositrici, l’esimio maestro dimostrava di ignorare nomi di indiscusso valore anche solo dell’Ottocento, da Clara Wieck a Fanny Mendelssohn, a Louise Farrenc. Però non si trattava soltanto di ignoranza: ma di vera misoginia, che, in campo musicale, è durata ancora più a lungo che nelle altri arti. Le donne hanno composto soprattutto musica da camera, in epoca moderna, perché le orchestre, maschili sino a epoche recenti, si rifiutavano di eseguire i loro lavori. O perché l’unico ambito in cui alle donne era permesso presentarli, era quello dei salotti domestici (il salotto è stato “la sala da concerto” per eccellenza dell’Ottocento, ma non tutti erano considerati adatti alle donne). Così come, alle donne, non erano considerati adatti tutti gli strumenti.
(Valeria Palumbo- La 27° Ora)