Nell’ambito dell’attività di contrasto all’evasione fiscale, i finanzieri del comando provinciale di Piacenza hanno scoperto un articolato sistema di frode attuato mediante emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti – per un importo complessivo di 104 milioni di euro – finalizzato alla creazione di fittizi crediti iva che venivano utilizzati in compensazione per estinguere debiti nei confronti del fisco pari a circa 12 milioni di euro.
Le indagini, avviate a seguito di una verifica fiscale eseguita a Piacenza nei confronti di un imprenditore milanese operante nel settore dei trasporti, hanno consentito ai militari del nucleo di polizia tributaria di scoprire un dedalo di società cooperative riconducibili alla società ispezionata, appositamente costituite per produrre e utilizzare documentazione fiscale materialmente falsa, senza alcuna operazione che ne giustificasse l’esistenza.
Le cooperative, vere e proprie scatole vuote affidate a prestanome dell’imprenditore milanese, provvedevano sostanzialmente a:
Contabilizzare i costi derivanti da false fatture di acquisto in modo tale da originare ingenti crediti IVA. Bilanciare tali costi con ricavi derivanti, a loro volta, dall’emissione di false fatture di vendita, per svariati milioni di euro, nei confronti di ignari clienti residenti in Svizzera (tali operazioni di vendita, anch’esse fittizie, oltre ad essere escluse dal campo di applicazione dell’IVA poiché effettuate con uno Stato estero, servivano più che altro a sistemare la contabilità e a far figurare un minimo risultato economico di gestione idoneo ad evitare potenziali controlli fiscali).
Successivamente, le cooperative provvedevano ad assumere personale, composto perlopiù da autisti di mezzi pesanti i quali, nella veste di soci lavoratori, venivano messi a disposizione – attraverso falsi contratti di associazione in partecipazione – di alcune società di trasporto compiacenti, operanti su tutto il territorio nazionale, per l’effettuazione dei viaggi.
Con il meccanismo della falsa fatturazione le società di trasporto potevano usufruire di un consistente abbattimento del costo del lavoro, dato che tutto il carico contributivo e assistenziale legato al personale veniva assolto dalle cooperative attraverso l’utilizzo dei crediti iva fittiziamente costituiti. Tutto ciò a danno dell’erario, degli enti previdenziali ed assistenziali e a spregio della libera concorrenza.
Al termine dell’attività le fiamme gialle piacentine hanno deferito alla procura della repubblica di Piacenza 8 persone – il titolare della società verificata più 5 prestanome a capo delle cooperative – ritenute a vario titolo responsabili dei reati di “dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture false”, “indebita compensazione di crediti fiscali” ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Tra questi anche due professionisti i quali, non attenendosi alle disposizioni di legge, apponevano il visto di conformità sulle fraudolente dichiarazioni iva, favorendo, in tal modo, l’indebita compensazione per estinguere i debiti tributari.