Euro 4, Tagliaferri (FdI) risponde al Pd: “La vera caduta di stile è stata di Paola Gazzolo”

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Giancarlo Tagliaferri, capogruppo in Regione per Fratelli d’Italia.

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Con buona pace di Bisotti e degli altri difensori d’ufficio dell’assessore Gazzolo, le mie proposte sul tema sono da sempre state fin troppo chiare: “rimandare l’applicazione del divieto di circolazione degli Euro 4 diesel al 1°ottobre 2020”. È dall’inizio di questa querelle che ricordo alla Giunta regionale i contenuti della sottoscrizione del protocollo col Ministero e con le altre Regioni del nord per combattere l’inquinamento e a quelle misure comuni, non ad altre, ho chiesto di attenersi. L’ho scritto in atti presentati a fine settembre (prima ancora che il blocco avesse inizio) e l’ho ribadito in un emendamento depositato quando ancora la Gazzolo difendeva il suo indifendibile divieto agli Euro 4.

La vera caduta di stile, se c’è stata, l’ha commessa la Gazzolo che, incalzata da opinione pubblica ed amministratori, è stata costretta a smentire se stessa e, a quel punto, è stata costretta a copiare il compito (ovvero il mio emendamento) proprio come chi è privo di idee. Fra l’altro, proprio come solitamente avviene a scuola, ha anche capito male il compito e, nel farlo suo, ha aggiunto una domenica ecologica precedentemente non prevista.

Ne sarà sicuramente felice chi pensava di dedicarsi agli acquisti natalizi la domenica. Altrettanto i commercianti. Qui ci troviamo davanti soltanto a chi ha voluto giocare ad essere il primo della classe, a danno dei cittadini. Io, a differenza di chi ha passato la vita a far politica, come per l’appunto Biasotti e la Gazzolo, di mestiere faccio il concessionario d’auto. Lo dico quindi contro il mio interesse, ma a fronte di un divieto come questo, chi si fosse rivolto a qualunque concessionario per cambiare l’auto euro 4, avrebbe ricevuto un’offerta ridicola per un usato di fatto fuori mercato dovendo invece pagare la nuova vettura a prezzo pieno perché l’Emilia-Romagna, a differenza ad esempio del Veneto, non aveva previsto incentivi per i privati cittadini. Vi rendete conto del danno!

Per questo, non per altro, abbiamo chiesto le dimissioni dell’Assessore. Pensate a chi l’auto a queste condizioni l’ha cambiata, ed ora si trova con il divieto posticipato. Oltre al danno, la beffa! Altroché difesa d’ufficio di Bisotti… alla Gazzolo andrà bene se nessuno le chiederà i danni!

Tornando poi agli incentivi per la rottamazione, ed al tentativo del PD di nascondersi dietro al Governo nazionale, vorrei ricordare come il Veneto stia già erogando questo tipo di incentivi per il secondo anno consecutivo ai comuni cittadini costretti a cambiare auto. L’Emilia-Romagna avrebbe potuto già fare lo stesso tagliando spese inutili come i 600mila euro destinati alle aree sosta degli zingari o il milione di euro utilizzato per importanti progetti di cooperazione internazionale, ne cito due a titolo meramente esemplificativo di quelli promossi negli scorsi anni: “l’esportazione del modello cooperativo in Paranà” o l’“Educare al gioco ed allo sport fra le dune”!

In tutto questo il grande assente è stato il Presidente Bonaccini che, probabilmente già troppo impegnato in campagna elettorale, ha preferito farsi di nebbia nel corso della discussione sul provvedimento, evidentemente per non sovrapporre la propria immagine a quella dell’imbarazzante suo assessore.

Speriamo soltanto di sentirgli prendere una posizione almeno in occasione della discussione della mozione di censura nella seduta d’aula di novembre.