Ragazzi trans costretti a scendere dal bus, Arcigay: “Discriminazione, Seta organizzi corsi di tolleranza per i propri dipendenti”

L’Atomo Arcigay interviene sulla questione dei due ragazzi trans costretti a scendere dall’autobus per motivi legati ai documenti e al biglietto di viaggio. Secondo la ricostruzione de L’Atomo “l’autista, una volta chiesto un documento, ha attirato l’attenzione sulla ragazza sottolineando, con urla ingiustificate, come il suo aspetto femminile non si accordasse col genere anagrafico indicato sul pezzo di carta da lei presentato”.

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“I due ragazzi di 20 anni, uno FtoM (da femminile a maschile) e una MtoF, hanno subito un trattamento umiliante. Proponiamo a SETA di costituire dei corsi formativi su come comportarsi con le persone tutte senza discriminare”.

Il comunicato de L’Atomo Arcigay
Discriminazione delle persone trans: un problema nazionale. Piacenza ha dimostrato di essere una città rispettosa delle persone e delle loro soggettività, ma c’è ancora tanto da fare. È notizia recente l’episodio increscioso accaduto a bordo di un bus Seta di una tratta che connette la città alla provincia. Due ragazzi trans hanno subito un trattamento discriminatorio e violento. Alcune realtà hanno deviato l’attenzione sull’aspetto meno interessante: se i due fossero in possesso o meno del titolo di viaggio. Questo aspetto non ci interessa, poiché è pacifico che se un viaggiatore non ha il biglietto si vedrà addebitare una multa o verrà allontanato dal mezzo. Ma gli aspetti che rendono questa storia particolare sono altri.

I due ragazzi di 20 anni, uno FtoM (da femminile a maschile) e una MtoF, hanno subito un trattamento umiliante. L’autista, una volta chiesto un documento, ha attirato l’attenzione sulla ragazza sottolineando, con urla ingiustificate, come il suo aspetto femminile non si accordasse col genere anagrafico indicato sul pezzo di carta da lei presentato.

Questo episodio è uno dei tanti che accadono in modo doloso alle ragazze e ai ragazzi transgender italiani, come brutalmente sottolineato dalla pattuglia dei carabinieri intervenuta. Chi è responsabile di quanto accaduto, chi guida la mano di quell’autista, che finge di non sapere che esistono persone che hanno un genere diverso da quello attribuito alla nascita? Cosa rende “normale” che se due ragazzi trans sono senza biglietto, invece di ricevere una multa come tutti vengono presi in consegna dai Carabinieri?

Ad alimentare tali discriminazioni sono le leggi dello Stato Italiano, che rendono complesso e doloroso per le persone trans rettificare il sesso anagrafico e il nome attribuito alla nascita. Interroghiamoci a cosa serva, realmente, indicare il sesso nei documenti: per noi serve solo a discriminare le donne e le persone non binarie, ovvero, quelle persone che non si riconosce uomo o donna come siamo abituati a conoscerli. Rimarcare una differenza che, al cospetto della cosa pubblica, non ha alcuna rilevanza. Siamo vicini ai ragazzi vittima della terribile discriminazione e siamo disponibili a mettere a disposizione ogni nostro mezzo per il loro sostegno. Inoltre, proponiamo a SETA di costituire dei corsi formativi su come comportarsi con le persone tutte senza discriminare.

Davide Bombini – Seg. L’Atomo Arcigay Piacenza
Aderiscono:
Rita Mura – Agedo Milano
Sara Dalla Bora – Famiglie Arcobaleno