Emilia Romagna prima regione italiana per crescita, 1,7% nel 2017

Accorpamento camera di commercio, L'Emilia Romagna rallenta

L’edizione di aprile degli Scenari per le economie locali di Prometeia analizzati da Unioncamere Emilia-Romagna prospetta un consolidamento a breve e un sensibile miglioramento a lungo termine della crescita del Pil dell’Emilia-Romagna che dall’1,7 per cento del 2017 dovrebbe salire all’1,8 per cento nel 2018 e proseguire nel 2019 (+1,7 per cento). Una tendenza superiore all’1,4 per cento previsto a livello nazionale per l’anno in corso. L’Emilia-Romagna si è confermata la prima regione italiana per crescita nel 2017, insieme alla Lombardia, e nel 2018 si prospetta prima assoluta, motore dell’economia italiana, davanti a Lombardia e Veneto, con un ritmo di crescita allineato a quello della Francia. Secondo Prometeia nel 2018 la crescita del prodotto mondiale dovrebbe salire al 3,7 per cento, grazie sia alle economie emergenti (+4,6 per cento), sia ai paesi industrializzati (+2,4 per cento). La crescita sarà del 2,8 per cento negli Stati Uniti, del 2,3 per cento nell’area dell’euro e del 6,3 per cento in Cina.

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In Emilia-Romagna la tendenza è determinata dal ciclo positivo degli investimenti (+4,4 per cento nel 2017 e nel 2018) e dall’accelerazione delle esportazioni (+4,8 e +5,0 per cento nel 2017 e nel 2018), mentre è lievemente più contenuta la crescita dei consumi (+1,8 nel 2017 e +1,6 per cento nel 2018). I settori. La ripresa è diffusa in tutti i settori, trainata dall’accelerazione nell’industria (+2,1 per cento nel 2017 e +3,2 per cento nel 2018) e da un deciso ritorno alla crescita per le costruzioni (+1,0 per cento nel 2017 e +1,6 per cento nel 2018), dopo nove anni di recessione, mentre si conferma la crescita nel settore dei servizi (+1,8 per cento nel 2017 e +1,3 per cento nel 2018). Il mercato del lavoro. Nel biennio 2017-18, la crescita degli occupati (+0,3 e +0,8 per cento rispettivamente) supera quella delle forze lavoro, che a sua volta è più elevata di quella della popolazione. Ne risulta un aumento lieve, ma costante, del tasso di attività e uno più marcato del tasso di occupazione, al 44,9 per cento nel 2018. Torna a aumentare la produttività del lavoro, mentre si ridurrà ancora gradualmente la disoccupazione dal 6,5 per cento dello scorso anno al 6,3 per cento del 2018.