L’Emilia-Romagna punta avanzata del sistema Italia negli Stati Uniti, dove a New York, questa settimana, si è dimostrata regione leader anche in nuovi settori come ricerca e sviluppo tecnologico, innescando, fra gli altri, l’interesse del colosso informatico IBM.
Ruolo da apripista confermato martedì scorso, quando, unica Regione italiana, è stata al centro del sesto meeting “Italy meets the United States of America”, dove, davanti a imprese italiane e americane, investitori, diplomatici, analisti, esperti e ricercatori, il presidente Stefano Bonaccini ha tenuto lo speech principale e le aziende emiliano-romagnole sono state presenti in tutti i panel più importanti: automotive (Lamborghini e Dallara), big data (i centri presenti sul territorio regionale sviluppano il 70% dell’intera capacità di calcolo del Paese), farmaceutico (Chiesi e Alfasigma), agroalimentare (con il record in Europa per numero di prodotti Dop e Igp). Confronti tutti all’insegna del consolidamento tecnologico delle aziende, grazie anche alla collaborazione con il sistema dell’alta formazione regionale: università, centri di ricerca, rete dei tecnopoli, centri e piattaforme di servizio.
Ricerca e sviluppo tecnologico che hanno spinto IBM a invitare la Regione nel suo Centro ricerche americano, visitato lunedì da Bonaccini e dall’assessore Patrizio Bianchi (Formazione, lavoro, università). Allo stesso modo, nell’ambito del confronto sviluppato nella giornata di mercoledì all’interno di alcuni importanti incubatori attivi in zone recuperate della Grande Mela, si è arrivati a ipotizzare la presenza dell’Emilia-Romagna a “New York smart cities 2017”, forum mondiale previsto nella prima settimana di maggio e dedicato alle soluzioni che possano rivitalizzare e orientare gli spazi urbani alla persona, anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie. Una manifestazione fortemente voluta dalla municipalità di New York, in cui l’Emilia-Romagna potrebbe risultare fra le aree geografiche più innovative, per esempio con il progetto dei Laboratori urbani, incubatori finanziati dalla Regione e presto attivi nelle città capoluogo, ma anche con la capacità di condivisione delle politiche attuate per crescita e occupazione e dello sforzo di ricucitura del tessuto sociale operato attraverso il Patto per il Lavoro, rete che tiene insieme imprese, sindacati, università, associazioni, enti locali.
Importante anche l’invito ricevuto da Bonaccini alla cena di networking del Council for foreign relations, uno fra i più autorevoli think thank americani sulle relazioni internazionali, appuntamento, lunedì sera, al quale ha partecipato con l’assessore Patrizio Bianchi.
Esce dunque rafforzato il canale dell’Emilia-Romagna con gli Stati Uniti, il secondo partner commerciale dopo la Germania, dalla missione istituzionale negli Usa della Regione – dal 12 al 15 febbraio – insieme alle aziende e al sistema dell’alta formazione regionale fra cui le Università di Bologna e quella di Modena, Bologna Business School, Democenter – Centro innovazione rete alta tecnologia, per sostenere internazionalizzazione e attrazione di investimenti. Un’occasione anche per presentare alla stampa e agli operatori turistici americani, il Festival Verdi 2017 (dal 28 settembre al 22 ottobre a Parma e Busseto), in una logica di sistema regionale che punta sull’attrattività dei territori e anche sulla cultura come importante leva di crescita e sviluppo. Presenti, nella sede dell’Istituto di cultura italiana a New York, il presidente Bonaccini e il direttore generale del Teatro Regio di Parma, Anna Maria Meo.
Nuovo servizio di sostegno alle imprese in Silicon Valley
Un contesto nel quale si inserisce la decisione di offrire un nuovo servizio di sostegno alle piccole e medie imprese, alle startup e agli incubatori d’azienda dell’Emilia-Romagna, attivato dalla Regione nella Silicon Valley, l’area di San Francisco patria dei grandi Gruppi del web e servizi per la Rete, da Google a Facebook, e sede un ecosistema tecnologico fatto di 30.000 startup che attraggono il 43% degli investimenti da parte di venture capitalist. Qui, attraverso Aster, la società regionale consortile per l’innovazione, è ora attivo un ufficio di supporto per pmi e nuovi imprenditori che intendono consolidare o creare una rete di contatti per la ricerca di capitali e di opportunità di business, acquisire nuove conoscenze studiando da vicino casi concreti e di successo, toccare con mano e approfondire processi di collaborazione tra incubatori e imprese esistenti per attività di open innovation.
L’Emilia-Romagna conta 770 startup su un totale in Italia di 6.745 (l’11,42%), è sede di 116 spin-off universitari (il 10% del totale dei 1.190 attivi nel Paese), ospita 3 Incubatori certificati – Almacube di Bologna, Inacqua di Piacenza e REI di Reggio Emilia – e ha una rete di supporto alle startup composta da oltre 60 soggetti attivi su tutto il territorio. Per aiutare queste realtà a consolidarsi, portandole poi a spendere in Emilia-Romagna la maggiore capacità acquisita di gestione e sviluppo, la Regione ha quindi deciso di aprire un contatto diretto con la Silicon Valley, dove Aster è presente dal 2015 per progetti limitati alle sole startup. Ora l’obiettivo è quello di allargare le attività anche alle imprese più consolidate e alle piccole e medie aziende innovative, offrendo attività di matching con multinazionali e imprese in California, per aprire opportunità commerciali e di partnership. Alle startup viene data la possibilità di avere postazioni gratuite on demand per periodi fino a un mese.
L’Emilia-Romagna è la prima Regione in Italia a scegliere di essere presente nella Silicon Valley con un presidio permanente, che dall’inizio dell’anno si trova all’interno della sede dell’Eit Digital, il punto di rappresentanza dell’Unione europea, negli spazi di RocketSpace, a San Francisco (quasi tutti gli Stati europei sono infatti presenti in Silicon Valley, non l’Italia). E da oggi è online il nuovo sito sull’Emilia-Romagna in Silicon Valley: http://www.emiliaromagnainsiliconvalley.it/
Per le imprese, le startup e gli incubatori che tramite percorsi regionali o autonomamente vogliono avvicinarsi alla realtà californiana, questi i riferimenti:
contatti: siliconvalley@aster.it
indirizzo: RocketSpace, 180 Sansome Street, San Francisco, CA.
Motor Valley
Terra di motori per antonomasia, l’Emilia-Romagna è la patria di case automobilistiche e motociclistiche che rappresentano autentici brand mondiali: Ferrari, Maserati, Lamborghini, Ducati, Dallara, Toro Rosso, Pagani. Durante la missione negli Usa, la Regione ha presentato la sua Motor Valley a ‘Italy meets the United States’, dove sono intervenuti il presidente Bonaccini e, in un panel dedicato, l’assessore Patrizio Bianchi insieme a Andrea Pontremoli (Dallara) e Umberto Tossini (Lamborghini). Un comparto, quello dell’automotive, che in Emilia-Romagna è caratterizzato da un elevato livello di innovazione. Un settore che la Regione ha trasformato anche in un polo di attrazione turistica con le sue competizioni, i suoi circuiti e i suoi musei industriali e che rappresenta benissimo alcune fra le scelte fatte sul fronte della crescita e dello sviluppo: internazionalizzazione e attrazione di investimenti.
Innovazione tecnologica, big data e smart cities. Ricerca, IBM guarda all’Emilia-Romagna
L’Emilia-Romagna può vantare nel suo territorio operatori regionali e nazionali che insieme, operando nel campo dei big data, arrivano al 70% della capacità di calcolo espressa in Italia: Cineca, Centro euro-mediterraneo per i cambiamenti climatici (CMCC), Cnr, Enea, Istituto nazionale di astrofisica (INAF), Istituo nazionale di fisica nucleare (INFN), Istituto nazionale di geofisca e vulcanologia (INGV), Istituto ortopedico Rizzoli (IOR) e le Università di Bologna, Modena e Reggio Emilia, Parma, Ferrara.
E il tema dei big data e della ricerca applicata a beneficio della manifattura, di welfare e sanità e della formazione è stato al centro della visita del presidente Bonaccini e dell’assessore Patrizio Bianchi, con loro imprese e atenei, al “Thomas J. Watson Research Center” dell’IBM, a Yorktown Eights, il campus a un’ora da New York dove la società informatica sviluppa la propria attività di ricerca (cui destina 6 miliardi di dollari l’anno).
Numerosi anche gli incubatori nei quali la delegazione regionale si è recata, strutture al servizio di imprese innovative e fortemente orientate allo sviluppo tecnologico. Un campo questo in cui l’Emilia-Romagna potrebbe mettere in campo progetti attivi in molte città, da qui l’ipotesi, discussa mercoledì pomeriggio al Grand Central Tech Hub e che verrà esplorata nelle prossime settimane, di partecipare al “New York smart cities 2017”, forum mondiale previsto nei primi giorni di maggio che vede coinvolta la municipalità cittadina, in particolare l’Office of Tech and Innovation del sindaco Bill De Blasio e altre articolazioni dell’amministrazione. Argomento che ha visto anche la presa di contatto con ‘Partnership for New York’, organizzazione no profit pubblico-privata focalizzata sullo sviluppo di New York lungo i seguenti filoni di intervento: smart infrastructure, innovation economy, education and workforce development. Martedì pomeriggio l’assessore Patrizio Bianchi ha incontrato con il resto della delegazione la presidente, Kathryn Wylde.
Export strategico, sostegno alle aziende
L’Emilia-Romagna guarda dunque agli Stati Uniti, dove, nel 2015, oltre 4.800 aziende emiliano-romagnole hanno venduto i loro prodotti (+1,4% rispetto all’anno precedente) per un valore complessivo dell’export pari a 6 miliardi di euro (+20%, il 10% dell’export regionale), numeri che ne fanno il secondo partner commerciale dopo la Germania.
Fondamentale quindi anche il sostegno alle imprese emiliano-romagnole che scelgono di conquistare i mercati andando oltre i confini nazionali, anche per cercare partnership produttive. Alcune di esse, inserite nella missione regionale negli Usa, oltre a incontri one-to-one con omologhe aziende statunitensi e fondi di investimento, hanno partecipato nella sede di New York dell’Ice, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, a un seminario sul mercato americano, nel quale è intervenuto anche il presidente Bonaccini, che ha ricordato come nel 2015 l’export emiliano-romagnolo ha toccato i 55,3 miliardi di euro e che nel 2016 si potrebbe andare oltre i 56 miliardi. La Regione ha investito 10 milioni di euro sull’internazionalizzazione delle imprese e sono oltre 26mila le aziende che esportano.