Emergenza idrica, la diga di Mignano costretta a chiudere: parte della provincia resterà a secco

AGGIORNAMENTO ORE 20 – Come conseguenza della crisi idrica più volte e da tempo denunciata dal Consorzio, nella giornata di domani giovedì 15 Giugno, a riprova dell’eccezionalità della situazione meteorologica degli ultimi mesi, la diga di Mignano dovrà terminare la sua funzione irrigua a favore dei circa 13.000 ettari del comprensorio della val d’Arda e manterrà al suo interno il solo volume destinato a riserva acquedottistica della vallata. La fine della stagione irrigua è solitamente collocata alla fine del mese di agosto. La diga, nonostante nell’autunno scorso non sia stata svasata (come buona prassi consiglia) per mancanza delle idonee condizioni idrometeorologiche, non si è riempita durante l’inverno e la primavera per la pressoché totale mancanza di neve e di pioggia. Nel primissimo pomeriggio di domani pertanto si opererà la progressiva chiusura delle valvole di fondo della diga e nel corso della serata l’acqua non riuscirà più ad alimentare con continuità la Traversa di Castell’Arquato dalla quale si dipartono i canali di distribuzione del Consorzio di Bonifica. Il comprensorio resterà allora senza la sua fonte di approvvigionamento principale e resteranno a disposizione dei consorziati i sei pozzi consortili (ed altri pozzi che alcuni agricoltori stanno mettendo a disposizione del Consorzio); eventuali modeste portate residue alla Traversa verranno comunque immesse nei canali tubati per non disperdere tale ultima risorsa. Nelle prossime settimane, a meno di significative precipitazioni, potranno essere serviti dal Consorzio solo i pochi agricoltori serviti dai pozzi e purtroppo la stragrande maggioranza dei consorziati non avrà la possibilità di irrigare le proprie colture.

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Emergenza idrica, dighe di Molato e Mignano sempre più a secco: “Situazione drammatica”

Sulla drammatica crisi idrica-irrigua che sta interessando il territorio di Piacenza il Consorzio di Bonifica di Piacenza comunica il volume di acqua presente nelle dighe di Mignano e Molato che registra un drastico peggioramento rispetto a pochi giorni fa. La capacità di invaso è infatti diminuita in modo significativo in pochi giorni passando dal 20% all’8% a Mignano con quota a 313,91 m e un volume di 930 mila metri cubi con una erogazione di 1370 litri al secondo. Dati negativi anche all’invaso del Molato dove la quota rilevata è di 337,76, il volume di 1,282 milioni e la percentuale di capacità di invaso del 17% e l’erogazione di 500 litri al secondo.

“Una situazione assolutamente non rosea per le vallate piacentine interessate che si va ad aggiungere al negativo contesto generale che va maturando nella Bassa dove preoccupa notevolmente anche il repentino abbassamento di circa mezzo metro di queste ultime ore delle quote del Po”.

“Troppo spesso si ascoltano istanze ambientaliste che rappresentano timori ingiustificati – commenta Filippo Gasparini, presidente di Confagricoltura – prendiamo per esempio il DMV, deflusso minimo vitale, il livello minimo garantito per i fiumi è troppo elevato e non capiamo che in questo modo vengono sottratte risorse idriche fondamentali per l’agricoltura”.