Elezioni politiche, LeU: “Il voto utile siamo noi”

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Liberi e Uguali.

Radio Sound

“Flat tax? Un modo per far pagare meno chi ha di più”. La legge Fornero? “Va cambiata”. L’emergenza? “Combattere la solitudine degli anziani e il disfacimento della solidarietà”. C’è stato spazio per l’appello al voto per Liberi e Uguali in vista del 4 marzo, ma è stata ancora una volta un’iniziativa incentrata sui contenuti quella che la formazione che candida Francesco Cacciatore alla Camera e Alessandro Ghisoni al Senato ha messo in scena l’ultimo giorno di campagna elettorale. Pensioni, tutta la verità. Questo il titolo dell’iniziativa in diretta “live” sui canali social e dal vivo in via Roma 222.

“Questa politica ha smesso di occuparsi dei fondamentali della popolazione italiana: combattere la solitudine dei pensionati è un obbligo – ha spiegato Cacciatore -. Chi vota LeU è consapevole che verranno garantiti i servizi, le reti e le contrattazioni territoriali per far sì che i problemi emersi nelle quattro iniziative di programma (scuola, lavoro, sanità e pensioni) siano affrontanti e risolti”.

Fondamentale è per LeU l’abolizione del cosiddetto “superticket” sanitario. “Nessuna forza politica ha affrontato queste problematiche: vuol dire esser sconnessi dai problemi reali”. Pensioni, si diceva. E quindi il problema del “lavoro senza valore” e della tassazione.

“La Flat tax è un sistema per il quale ‘chi più ha, meno paga’. Risultato: meno servizi per tutti”. Lavorare meno, lavorare tutti: uno slogan che vuole redistribuire le risorse generate dall’innovazione dei processi. “L’industria 4.0 permette aumenti di produttività ma porta con sé un impatto occupazionale importante. L’abbassamento di ore-lavoro a parità di salario permetterà di redistribuire lavoro e ricchezza. Un processo da sempre utilizzato in fasi storiche analoghe”.

“Leu vuole una sinistra di governo che sia legata al suo popolo”, è stato l’appello finale. Ospite dell’iniziativa il segretario Spi di Piacenza, Luigino Baldini, che ha parlato di pensionati piacentini con assegni da fame.

“A Piacenza ci sono 87mila pensionati che valgono, a livello di assegni previdenziali, circa 1 miliardo e 600 milioni di euro. Questi sono usati per assistenza e servizi. Ma sono anche risorse per generare lavoro giovanile. Con la Fornero questo non è un Paese per i giovani, e nemmeno per gli anziani. E c’è chi ci specula sopra”.