Elezioni comunali, Lega Nord: “Se vinciamo, subito l’assessorato alla sicurezza”

Dotare Piacenza di un sistema di videosorveglianza per la lettura delle targhe automobilistiche, costituire un’unità cinofila della Polizia municipale per contrastare lo spaccio di droga, fornire gli agenti di microtelecamere nascoste, affidare la vigilanza stradale a pattuglie in borghese e prestare ascolto ai gruppi di controllo del vicinato. Ma soprattutto, istituire un assessorato ad hoc che si occupi esclusivamente di sicurezza urbana. Sono le proposte per contrastare criminalità e degrado urbano che la Lega Nord ha presentato ieri sera alla Sala della Partecipazione in presenza della candidata sindaco del centrodestra, Patrizia Barbieri, dell’assessore regionale lombardo alla Sicurezza, Simona Bordonali, e della coordinatrice provinciale del Sindacato unitario lavoratori polizia locale (Sulpl), Miriam Palumbo. Ad illustrarle, il segretario della sezione cittadina del Carroccio, Luca Zandonella, affiancato del consigliere regionale dell’Emilia Romagna Matteo Rancan.

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«Piacenza merita un’amministrazione comunale attenta al problema della sicurezza sette giorni su sette e non solo due mesi prima delle elezioni», ha attaccato Zandonella. «Dal primo giorno di mandato – ha evidenziato – ci occuperemo di quello che per noi è un tema prioritario, che risolveremo con un diverso impiego della Polizia municipale. Esempi virtuosi di questo tipo ci vengono da tante realtà lombarde».

Una linea, quella della Lega, fatta propria dalla candidata sindaco, che ha assicurato «la costituzione di un assessorato alla Sicurezza seguendo il modello della Lombardia». “Il Comune – ha specificato Barbieri – deve dare indirizzi precisi agli agenti, ai quali vanno assegnate le risorse necessarie per svolgere la loro funzione”. La candidata ha convenuto sulla necessità di valorizzare le eccellenze presenti nel corpo della polizia municipale e ha assicurato, se eletta, di rinnovare il contratto in scadenza agli attuali ausiliari per affidargli incarichi di prevenzione, controllo del territorio e tutela dei cittadini.

“Va invertita la politica delle non risposte, perché i piacentini sono privati di qualcosa di cui hanno diritto, costretti a vivere in uno stato d’insicurezza non più tollerabile. Non si creda a quei candidati che si dilettano a parlare di sicurezza, come se i loro partiti non fossero responsabili della situazione: in realtà vogliono solo andare avanti così”.

Palumbo ha invece scattato una fotografia sulla condizione lavorativa della Polizia municipale piacentina: «Mancati investimenti sulla sicurezza costringono gli agenti ad operare con veicoli datati, talvolta disarmati, a piedi o in bici secondo una vecchia concezione. E ancora – ha aggiunto la coordinatrice del Sulpl – si hanno luoghi di lavoro insalubri, un comando che ha sede in una scuola, non ci sono giubbotti antiproiettile per tutti, non siamo muniti di spray urticante seppur previsto dal regolamento comunale e anche i corsi di addestramento operativo non sono sufficienti».

Bordonali ha suggerito le misure introdotte in Lombardia e recepite dalle realtà comunali: utilizzo della polizia locale come presidio territoriale, assegnazione di premi e riconoscimenti agli agenti valorosi e meritevoli, normative chiare e stanziamento di 20 milioni di euro per la sicurezza. «Un sindaco – ha affermato – deve pretendere dalla Prefettura un maggiore controllo del territorio, può svolgere un ruolo determinante sulla rappresentanza di uno Stato che negli anni ha causato danni tremendi tra svuotacarceri, depenalizzazioni e immigrazione incontrollata».

Da Rancan è arrivata invece una denuncia al disinteresse dell’Emilia Romagna per il problema: «Nel bilancio della nostra Regione non è previsto un capitolo per la sicurezza, per la quale non viene stanziato neppure un centesimo. Ora l’amministrazione Bonaccini vuole modificare la polizia municipale, ma è solo una legge beffa che non cambierà le cose».