Si è parlato di educazione finanziaria ieri (martedì 30 ottobre) a Palazzo Galli ma nel contempo si è reso omaggio a un’eccellenza piacentina (insegna da decenni nelle università statunitensi, da Princeton a Boston, a Chicago, alla Columbia University ed ora nella capitale statunitense, alla George Washington University School of Business), la prof. Annamaria Lusardi, di recente nominata dal Governo italiano direttore del Comitato ministeriale per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria. Per la prima volta in questa veste nella sua terra d’origine (è originaria di Carpaneto, dove vivono anche suoi familiari), la cattedratica si è detta «molto fiera di essere piacentina» e ha ringraziato la Banca di Piacenza per averla invitata nella sua città. Numerosissimi i piacentini (presenti autorità cittadine e rappresentanti delle associazioni di categoria) intervenuti per ascoltare la lezione di un piacentina di fama mondiale (due le sale utilizzate: oltre alla Panini, la Verdi, quest’ultima video collegata), preceduta dal saluto del sindaco Patrizia Barbieri («Un onore averla qui e complimenti per i suoi ruoli. E’ molto importante che ci sia qualcuno che faccia opera di alfabetizzazione su un tema così importante») e dal saluto introduttivo del presidente del Comitato esecutivo della Banca Sforza Fogliani («Noi l’educazione finanziaria – i piacentini lo sanno – l’abbiamo sempre curata, è parte del dna delle banche popolari. E’ nel nostro interesse che i cittadini conoscano i prodotti che distribuiamo e quelli che distribuiscono altre banche, e quindi ci teniamo a che l’educazione finanziaria – ottobre è il mese dedicato, per la prima volta in Italia, grazie al Comitato che la prof. Lusardi presiede – abbia un grande sviluppo. Giova a tutti, ma soprattutto alla banche sane: quelle che non hanno mai utilizzato prodotti tossici, né fatto derivati, né fatto subprime, né venduto subordinate, né praticato l’anatocismo anche quando non era vietato da una legge apposita»).
Annamaria Lusardi ha spiegato che con la creazione del Comitato (che coinvolge quattro ministeri: Mef, Miur, Mise e del Lavoro) l’Italia («dove il livello di alfabetizzazione finanziaria è molto basso: solo il 37% della popolazione ha una conoscenza minima; siamo gli ultimi del G7 e tra gli ultimi del G20») si è allineata alla lunga lista di Paesi (circa 70 secondo i dati Ocse) che hanno adottato una strategia nazionale per l’educazione finanziaria, che la cattedratica piacentina ha definito «una visione per il futuro in un mondo che cambia» (maggiore flessibilità sul lavoro, più complessità dei prodotti finanziari, più opportunità per investire e prendere a prestito, cambiamenti nel sistema pensionistico e forte aumento della speranza di vita: in 30 anni in quasi tutti i Paesi è cresciuta di 10 anni e questo cambia tutto nel modo di pensare al nostro futuro). «Ma noi quale futuro vogliamo costruire?», si è domandata la prof. Lusardi, rispondendo con una citazione di Benjamin Franklin: “Un investimento in conoscenza paga il miglior tasso d’interesse”.
«L’ignoranza finanziaria invece – ha sottolineato l’accademica piacentina – ha costi molto alti e chi ha vissuto negli Stati Uniti come me ne ha visto le conseguenze quando è scoppiata la crisi economica. L’ignoranza è una fortuna solo quando si va dal dentista». I vantaggi di possedere una conoscenza finanziaria di base?: pianifico meglio il mio futuro e risparmio di più migliorando il mio benessere. La strategia del Comitato – ha esemplificato la prof. Lusardi sostenendo che prevenire è meglio che curare – si rivolge a tutta la popolazione (consumatori e risparmiatori, lavoratori dipendenti e piccoli imprenditori) con iniziative specifiche indirizzate a particolari categorie ritenute vulnerabili: giovani, donne e anziani («molti non sanno di non sapere e sono così più esposti alle truffe»). In questo suo primo anno di vita il Comitato ha organizzato una molteplicità di eventi, ad alcuni solo dei quali la prof. Lusardi ha potuto presenziare come a quello di Piacenza. Non solo: è stato costruito un portale (www.quellocheconta.gov.it) per offrire ai cittadini una fonte informativa semplice e autorevole a cominciare dalla diffusione di questo principio universale: «Più guadagni più rischi» uno dei cinque principi base – ha detto la prof. Lusardi – che il risparmiatore deve conoscere».
Il presidente Sforza Fogliani, nel ringraziare l’illustre relatrice per l’esemplare lezione tenuta, ha sottolineato che in materia di educazione finanziaria «è bene che gli italiani sappiano che lo Spread non ha nulla a che vedere con l’economia reale e provoca conseguenze solo sui bilanci redatti secondo le regole di Bruxelles e per effetto di una regoletta dettata per le grandi banche ed estesa a tutte solo nel 2016: una regoletta – ha concluso il Presidente – che in ogni caso non cambia niente alle banche ben patrimonializzate come la nostra, dotata di un patrimonio tale che la fa distinta tra pochissime in tutta Italia».
Al termine il Presidente Nenna ha consegnato alla prof.ssa Lusardi una targa ricordo che riproduce un famoso quadro della collezione d’arte del popolare Istituto di via Mazzini.